Raggi e la polizza di Romeo: “Non sapevo nulla, sono sconvolta”

E’ terminato dopo oltre otto ore l’interrogatorio della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che poco dopo le 13 del 2 febbraio ha lasciato il Campidoglio per recarsi in sede d’interrogatorio, in zona Tuscolana. A sentire il primo cittadino sono stati il procuratore aggiunto, Paolo Ielo, e il sostituto Francesco Dell’Olio. Si attendono notizie sulla versione della sindaca grillina sulla vicenda Marra, relativa alla nomina di Renato (fratello di Raffaele, ex capo del personale del Campidoglio) a capo del Dipartimento turismo, a seguito della quale era stata aperta un’inchiesta con conseguente invito di comparizione in Procura. Le accuse per Virginia Raggi sono di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio: alla sindaca è contestata la dichiarazione di responsabilità nel processo di assunzione. Ad assisterla, il legale Alessandro Mancori. Tuttavia al momento le bocche in casa 5Stelle sono cucite e non è previsto alcun post.

La polizza sospetta

A far tremare Raggi, stando a quanto riportato dal quotidiano l’Espresso ancora in fase di interrogatorio, è anche la vicenda legata a una polizza assicurativa che Salvatore Romeo le avrebbe intestato nel gennaio 2016. Secondo quanto emerso dalle indagini un anno fa il fedelissimo della sindaca si sarebbe recato dal suo promotore finanziario per chiedere il cambio di beneficiario di alcune polizze vita a lui intestate per un valore totale di 30 mila euro. Il nome indicato da Romeo sarebbe stato proprio quello di Virginia Raggi. Gli inquirenti starebbero cercando di capire se possa esserci un legame tra questa operazione e la successiva nomina di Romeo a segretario comunale (con triplicazione dello stipendio). Una storia che potrebbe adombrare sospetti inquietanti nei confronti della sindaca, facendo ipotizzare reati ben più gravi di quelli per i quali risulta al momento indagata. E che tiene sulle spine l’intero Movimento 5 Stelle romano, il quale rischia di uscire a pezzi dall’avventura romana. Secondo l’Adnkronos, i vertici del Movimento hanno contattato legali, per comprendere i risvolti giudiziari di questa nuova vicenda, ma anche esperti, per capire meccanismi e funzionalità delle polizze assicurative che sarebbero state intestate alla sindaca. Dopo contatti febbrili tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio, a quanto si apprende, il clima sarebbe ora più disteso: per i vertici si sarebbe aperto uno spiraglio e la situazione sarebbe meno critica di quanto non fosse apparso subito dopo la diffusione della notizia.

Raggi: “Non sapevo nulla”

All’uscita dalla sede di interrogatorio, la sindaca ha rilasciato alcune dichiarazioni: “E’ stato un interrogatorio molto tranquillo. Ho risposto a tutte le domande e chiarito la mia posizione”. Alla domanda se sapesse o meno della polizza stipulata da Romeo, Raggi ha risposto di non esserne mai stata al corrente: “Non lo sapevo assolutamente, l’ho appreso questa sera. Sono sconvolta. Non ho idea del perché lo abbia fatto: a ogni modo di sono delle indagini in corso e non posso parlarne”.

Farmacap

Buone notizie, invece, sul fronte Farmacap. La procura ha infatti chiesto l’archiviazione della querela per diffamazione contro Raggi presentata dal’ex commissario Francesco Alvaro in merito a quanto postato dalla sindaca, all’epoca dei fatti consigliera comunale, a proposito della violazione di norme relativa all’appalto per la gestione dell’asilo nido di via Bossi. Il pm Nadia Plastina ha sostenuto che la querela per diffamazione è destituita di fondamento. “La pubblica denuncia dell’indagata in qualità di consigliere comunale in merito all’appalto dell’asilo di via Bossi – aggiunge il pm – appare veritiera e la notizia diffusa in forma continente di interesse sociale”. Lo stesso Alvaro, per presunti illeciti legati a quell’appalto, era finito agli arresti domiciliari il 5 settembre scorso per turbativa d’asta e falso. Ora Alvaro, tornato libero dopo l’interrogatorio di garanzia, ha proposto opposizione alla richiesta di archiviazione ed il gip Anna Maria Gavoni ha fissato la data del 18 aprile prossimo per la discussione dell’atto di impugnazione.