“Così la croce di Notre Dame ha resistito al fuoco”

Si chiama La Croix et la Gloire ed è stata realizzata nel 1994 dallo scultore Marc Couturier. È maestosa, e ancor di più lo è nell'immagine che il 15 aprile scorso ha fatto il giro del mondo: nella cattedrale di Notre Dame, a Parigi, resa cenere da un vasto incendio, l'enorme croce è rimasta in piedi, al di sopra delle travi ancora fumanti.

“L'arte è sopravvisuta al fuoco”

Del resto questa croce ricoperta in foglia d’oro, è stata realizzata in legno ignifugo (l’obeche, anche noto come “samba”, molto resistente a calore e umidità). In un'intervista ad Aleteia, Couturier ha spiegato: “L’organo maggiore, le sculture, le vetrate, che sono la fusione di luce e colore… L’arte è sopravvissuta al fuoco. Non ero troppo preoccupato perché sapevo che era protetta dall’architettura: la volta e i pilastri che costituiscono il coro sono molto solidi, come tutto il triforium. Certo, se la navata principale fosse crollata sarebbe stato tutto molto più difficile. In fondo la croce ha fatto quel che doveva fare: resistere al fuoco e iscriversi nella storia“. Ma c'è anche un aspetto misterioso, l'artista parla di “una cosa strana perché non era illuminata… quella luce che promana dalla croce è stupefacente. Ha compiuto il suo dovere: risplendere nella notte e nel caos“. Nell'intervista al portale on-line, Couturier aggiunge: “Notre-Dame de Paris? Per qualche tempo ci ho vissuto di notte. Ho un legame particolare con quel posto… ridonda di fatti misteriosi, e questo per lei è naturale. Ci passammo ore ad elaborare la struttura dell’opera. Abbiamo usato dei bozzetti a grandezza naturale che potevamo installare solo di notte, quando i visitatori erano assenti. Alle volte l’organista veniva alle due di notte e suonava con una forza impressionante… cose mistiche!”.