Trump, day after: mezza America in rivolta

Decine di migliaia di persone al grido di ‘Not My President’ sono scese in strada in tutti gli Usa per protestare contro l’elezione di Trump. Le due manifestazioni più imponenti a New York e Chicago. Ma proteste anche a Seattle, Portland, Oakland, San Francisco, Los Angeles, Boston, Filadelfia, Detroit, Austin.

Davanti alla Casa Bianca a Washington una folla di persone si è riunita per esprimere la propria rabbia e frustrazione per la sconfitta di Hillary Cinton, invocando anche il nome di Barack Obama. Tra gli slogan cantati dalla folla di manifestanti ‘Not my President’ e “Hey Hey Ho Ho Donald Trump has to go’.

The Day after

L’America si è svegliata così il “day after” della vittoria di Trump, che oggi sarà ricevuto alla Casa Bianca da Barack Obama per l’avvio di un passaggio di consegne che negli Stati Uniti dura oltre un mese e si concluderà il 20 gennaio. Intanto i mercati dopo il crollo di ieri, rivalutano la vittoria di Trump e si avviano a una chiusura positiva.

Gli arresti

Almeno 30 persone sono state arrestate a Manhattan dove si è svolta una imponente manifestazione contro Donald Trump. In migliaia, nonostante la pioggia, si sono radunati a Union Square e hannno poi sfilato verso Midtown fino alla blindatissima Trump Tower sulla Fifth Avenue , dove si trova l’abitazione del nuovo presidente Usa. Paralizzato per ore il traffico nella zona.

Vietato il sorvolo

Tensione ed arresti anche a Columbus Circle, all’ingresso Nord di Central Park, dove si trova il grattacielo del Trump Hotel. Tutta l’area dove si trova la residenza del nuovo presidente, uno dei cuori pulsanti dello shopping e del turismo a Manhattan, è blindatisssima. I voli sopra la zona sono stati vietati. L’isolato della Trump Tower è circondato da camion ‘anti-bomba’ pieni di sabbia e da decine di agenti alcuni in tenuta antisommossa. Questi ultimi presidiano anche l’ingresso della residenza della famiglia Trump.

Cosa accadrà ora

Come detto, oggi Trump sarà ricevuto alla Casa Bianca da Barack Obama. Un incontro che servirà a cominciare quel passaggio di consegne che in America dura oltre un mese. Sarà un periodo di transizione in cui il nuovo presidente dovrà formare il nuovo governo e scegliere chi mettere nei posti chiave dell’amministrazione. Poi, concluso il processo elettorale con l’insediamento del nuovo Congresso e il voto dei grandi elettori, il giorno dell’ingresso di Donald Trump e della nuova first lady Melania alla Casa Bianca, il 20 gennaio prossimo.

Il Congresso

Ad attendere Trump ci sarà un Congresso ‘amico’. Perché dalle urne dell’Election Day è uscita anche una schiacciante vittoria del Grand Old Party, che mantiene il controllo sia della Camera dei Rappresentanti che del Senato.