Trovato il corpo di Giulia Cecchettin vicino al lago di Barcis

Secondo le prime informazioni, il recupero è avvenuto in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo

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Dopo sette giorni di ricerche sulle tracce dei due giovani scomparsi da sabato scorso, Giulia Cecchettin e l’ex fidanzato Filippo Turetta, stamane i vigili del fuoco hanno trovato il corpo di una giovane donna  nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone e il recupero si è concluso intorno alle 21. Le fonti investigative hanno confermato essere quello della ragazza.

Il recupero

È terminato pochi minuti fa, intorno alle 21, il recupero del corpo di Giulia, compiuto dalle squadre alpinistiche dei Vigili del fuoco. L’indagine sulla morte della giovane viene seguita congiuntamente dalle Procure di Pordenone e di Venezia. Nelle prossime ore verrà dato l’incarico per l’autopsia che probabilmente coinvolgerà entrambi i medici legali che oggi hanno, appunto, operato sul posto eseguito le fasi del recupero. Al momento è impossibile stabilire la competenza territoriale dell’inchiesta: se sarà accertato che il decesso è avvenuto dopo la prima aggressione testimoniata dalle telecamere a Fossò (Venezia), procederà la Procura di Venezia che già stava coordinando l’inchiesta per la scomparsa e il tentato omicidio. Se invece sarà stabilito che la morte è intervenuta poco prima che Filippo la lanciasse nel burrone, o addirittura dopo la caduta, il fascicolo sarà assegnato a Pordenone, cioè alla Procura dove il delitto è avvenuto.

Il ritrovamento

Il corpo è stato recuperato, stando alle prime i formazioni, in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo. La conferma che il corpo ritrovato nei pressi del lago di Barcis sia di Giulia arriva anche da fonti investigative La certezza che si tratta della studentessa, apprende l’ANSA, è stata sancita al termine dell’ ispezione cadaverica esterna, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli.

Le ferite

Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. E’ quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Secondo quanto apprende l’ANSA, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia. Al momento non è stato possibile stabilire se la giovane fosse già morta quando è stata lanciata nel dirupo. Secondo quanto si è appreso, al momento del ritrovamento il capo era coperto di sangue, sicuramente anche a causa della caduta. Il corpo di Giulia non era visibile dalla strada, coperto da un enorme masso.

Le indagini

La svolta nelle indagini è arrivata giovedì mattina in maniera del tutto casuale quando la telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo è stata riaccesa dopo quattro giorni in cui non era operativa per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo. Alla riaccensione, dunque, è scattato l’alert per il transito dell’automobile di Filippo. Trattandosi di una zona completamente periferica e per la quale Filippo aveva fatto una deviazione anomala rispetto al successivo rilevamento, alla diga del Vajont, gli investigatori hanno immediatamente iniziato a battere palmo a palmo i dodici chilometri di strada che separano Piancavallo dal lago di Barcis, dove già si era concentrata l’attenzione dei Carabinieri.

L’appello del pm

Un appello a Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato fatto dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. “E’ un appello – ha spiegato ai giornalisti – al ragazzo affinché si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti” ha detto Cherchi ai microfoni del Tg1. “Speravamo di non dover dare questa notizia – ha aggiunto, rifendosi al ritrovamento del corpo di Giulia – ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”.

Fonte Ansa