Serie A a 18: bocciata la proposta delle big

Non passa la proposta di un ritorno al format degli anni Novanta e primi Duemila, votata solo da Inter, Juventus, Milan e Roma

Serie A
Foto di Emilio Garcia su Unsplash

La Serie A non torna indietro. La proposta avanzata dalle big di ripristinare un campionato a 18 squadre non incontra il parere favorevole degli altri club, fermamente intenzionati a mantenere il format attuale a 20 partecipanti. Il ritorno alla Serie A anni Novanta è stato votato solo da Inter, Juventus, Milan e Roma. Duro il commento di Cairo: “Volevano una Superleghina”.

Serie A a 18: non si farà

L’assemblea della Lega Serie A ha votato a favore del mantenimento del campionato a 20 squadre. Solo quattro club, ovverosia Inter, Juventus, Milan e Roma hanno votato a favore del nuovo format a 18, con 16 voti invece d’accordo nel rimanere a 20 squadre.

“È stato confermato l’attuale format a 20 squadre del campionato di Serie A”, ha ufficializzato la Lega in un comunicato al termine dell’assemblea. Solo quattro big, quindi, erano di fatto favorevoli alla riduzione a 18 squadre: tre di queste, ovverosia Inter, Juventus e Milan, nei giorni scorsi si erano rivolte direttamente al presidente della Figc Gabriele Gravina, in un incontro rivelato dall’ANSA, per spingere sul fronte della riduzione, ma non è bastato.

La posizione della Lega

“Noi vediamo due disallineamenti tra le istituzioni e gli interessi dei club. Il primo è tra la Lega nel suo insieme e la federazione. Noi della Lega Serie A che finanziamo l’intero gioco del calcio italiano abbiamo il 12% del potere all’interno della Federazione. Questa è un’anomalia, frutto della legge Melandri, che ci crea un senso di frustrazione perenne. La nostra voce all’interno della Figc è flebile mentre dovrebbe essere forte, fortissima, visto che paghiamo tutti i conti del calcio italiano”. Così il presidente del Milan Paolo Scaroni, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, sullo scontro tra Lega Serie A e Figc, tra richieste di maggiore autonomia e riforma del campionato a 18 squadre. “Il secondo disallineamento è stato impropriamente definito tra piccole e grandi squadre”. “In realtà noi club che giochiamo le competizioni internazionali, che abbiamo tanti giocatori chiamati dalle nazionali lamentiamo le troppe partite. I calciatori giocano le coppe europee, le partite della nazionale, la Coppa Italia e il campionato. Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni”.

Cairo contro le big

“In assemblea il clima è stato cordiale e senza toni alti, ma quella che hanno voluto fare è sembrata una Superleghina. L’altra era la Superlega, questa è la Superleghina”. Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha commentato così l’incontro che Inter, Juve e Milan hanno avuto con il presidente Figc, Gravina, per spingere sulla riduzione a 18 squadre della A. “L’assemblea oggi ha confermato con una maggioranza schiacciante la volontà di mantenere il format a 20 – ha proseguito Cairo al termine dell’assemblea -. Anche perché se guardi i campionati più importanti d’Europa, quello inglese e quello spagnolo, hanno 20 squadre”.

Il fatto che i maggiori campionati europei siano a 20 squadre, ha aggiunto Cairo, “vuol dire che quello è il format che funziona“. “Secondo me quell’incontro in Figc delle tre squadra non è stato ben visto, è giusto che la Lega abbia una sua compattezza e il timing di quell’incontro è stato totalmente sbagliato – ha aggiunto il presidente del Torino parlando di Juve, Inter e Milan in Federcalcio -. Non è una spaccatura, loro hanno avuto un atteggiamento sbagliato e credo sia giusto ci sia il rispetto reciproco che però in questo caso è mancato. Dimissioni di Marotta dal Consiglio Federale? No, non ho sentito nulla di tutto ciò”, ha concluso.

Fonte: Ansa