Roma, 79 anni fa il rastrellamento al Ghetto. Meloni: “Un orrore”

Settantanove anni fa, la deportazione del Portico d'Ottavia. I leader politici: "Fare memoria affinché tali tragedie non si ripetano"

Giorgia Meloni

“Un orrore”. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ricorda il rastrellamento del Ghetto di Roma, effettuato 79 anni fa dalla Gestapo nazista, in collaborazione coi funzionari fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Una retata che porterà 1023 persone, sulle 1259 fermate, alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo in 16 sopravvivranno. “La vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista – ricorda Meloni -: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa”. Un orrore che, spiega, “deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo”.

Rastrellamento, Meloni: “Ferita insanabile”

Nella sua nota, Meloni definisce il 16 ottobre 1943 “una giornata tragica, buia e insanabile per Roma e per l’Italia”. Parole alle quali fa eco anche il neo-presidente del Senato, Ignazio La Russa: “Il rastrellamento del ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia. Quel giorno, oltre mille persone tra donne, uomini e bambini furono strappate ai loro affetti e deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Solo 16 di loro fecero ritorno. È compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. Alla Comunità ebraica, oggi come sempre, la mia sincera vicinanza”. Su Twitter, arriva il ricordo anche del segretario del Pd, Enrico Letta: “Sopravvissero in 16. Il 16 ottobre 1943 il rastrellamento a Roma al Ghetto e la deportazione ad Auschwitz”.

Conte: “Non abbassare la guardia”

Alla memoria del rastrellamento di Roma si unisce anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Una ferita lacerante per la città e per l’intero Paese, una pagina nera della nostra storia che mai potrà essere cancellata. Questo anniversario – scrive su Facebook – non ci sfida a un mero esercizio di ricordo. È semmai monito affinché nelle Istituzioni e nelle nostre piazze e nelle nostre strade non sia mai abbassata la guardia contro un revanscismo culturale che ammicca a vecchie nostalgie. Affinché i valori antifascisti del nostro ordinamento costituzionale non siano mai più minacciati dalla demagogia eversiva. È un impegno che dobbiamo assolvere tutti insieme. Abbiamo il dovere morale, come cittadini e come comunità nazionale, di raccoglierlo, custodirlo e lasciarlo in dote a chi verrà dopo di noi”.

Dureghello: “Presi e strappati alle loro vite”

Nella cerimonia di commemorazione al Tempio Maggiore, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, ricorda che l’anniversario del rastrellamento, mai come oggi, “diventa significativo e importante, come è stata significativa la presenza delle istituzioni anche quest’anno al nostro fianco”. La deportazione avvenuta al Portico d’Ottavia fu l’atto principale di un’operazione atroce che riguardò la Comunità ebraica dell’intera città di Roma: “Li andarono a prendere strappandoli alle loro case e ai loro affetti . A distanza di tanti anni ancora più significativo è ricordare non soltanto la memoria, ma l’efferatezza e la tragicità di quella razzia che fu compiuta dalle truppe naziste accompagnate dai fascisti che vollero privare quelle persone della dignità e della vita dopo averle oppresse e sacrificate con le leggi razziste”.