L’ospedale di Gaza: “Bombardata una scuola”

Il direttore dell'al-Shifa riferisce di un raid su un istituto scolastico della Striscia: "Almeno 50 i morti". E l'Ue fa il punto sugli edifici civili distrutti

Msf

L’ospedale al-Shifa, il maggiore della Striscia di Gaza, riferisce di un bombardamento che avrebbe colpito una scuola del territorio, provocando almeno cinquanta morti. Nel frattempo, il Ministero della Sanità di Hamas aggiorna il bilancio delle vittime: “Sono più 11.078”.

“Bombardata una scuola a Gaza”

Un bombardamento su una scuola a Gaza ha provocato almeno 50 morti. Lo ha annunciato il direttore di un ospedale della Striscia, spiegando che nella struttura sono arrivati 50 corpi. Il direttore dell’ospedale al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, ha detto di aver ricevuto “una cinquantina di corpi dopo il bombardamento di venerdì mattina di una scuola” a Gaza City, dove si rifugiano numerosi sfollati. “Numerosi carri armati (israeliani) stazionano a 200 metri dalla scuola al-Bouraq in al-Nasr Street e circondano quattro ospedali della zona“, ha riferito il governo di Hamas.

Sale a oltre 11.078 morti il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas.

“Il 50% delle abitazioni è distrutto”

Il 50% delle abitazioni a Gaza è stato distrutto, la situazione sul campo è drammatica”. Lo ha detto un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo. “Hamas usa le strutture civili, come gli ospedali, e questa è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Ma noi chiediamo a Israele di agire in modo che le vittime civili siano evitate il più possibile, il bombardamento indiscriminato non migliorerà le cose”, nota la fonte.

Discussioni su scenari post-bellici

Il prossimo lunedì i ministri degli Esteri dell’Ue affronteranno “una prima discussione sugli scenari post-bellici“. Lo ha detto un alto funzionario europeo. Vi sono alcuni punti condivisi, ad esempio il fatto che i palestinesi “non dovranno essere espulsi da Gaza” e che Gaza dovrà mantenere il suo territorio; inoltre forse si dovrà avere “una fase di transizione” a Gaza sotto mandato Onu prima che l’autorità palestinese possa prendere in mano la gestione della Striscia. “Ci sono troppe incognite”, nota la fonte. “Il dopo conflitto sarà difficile, serve avere una posizione comune da avere con il resto del mondo, i Paesi arabi e gli Usa”.

Fonte: Ansa