Osimhen riprende il Barcellona

Uno a uno al Maradona per il Napoli nell’andata degli ottavi: la qualificazione si decide in Catalonia

Napoli Barcellona
Foto © Daniele Buffa/Image

Un pari di speranza per un Napoli che cambia marcia con l’avvento di Calzona. Si rivede qualche trama dei tempi che furono, ma con il Barcellona è solo 1-1 nel segno dei bomberSblocca Lewandowski, pari di Osimhen. Ritorno il 12 mnarzo a Barcellona. Napoli che esce dal Maradina tra gli applausi.

La prima di Calzona

Il Napoli volta pagina, via anche Mazzarri e dentro, a tempo, Francesco Calzona, tecnico della Slovacchia “prestato” fino al termine della stagione dalla federazione slovacca a quella azzurra. Per Calzona, già al Napoli in qualità di secondo prima con Sarri, poi con Spalletti, esordio di fuoco in Champions contro il Barcellona, nobile del calcio europeo alle prese con tanti problemi. Fuori dalla corsa al trono di Spagna, si affida alla Champions per riparare una stagione deficitaria. Il primo Napoli di Calzona, è targato 4-3-3, e può contare sul ritorno di Osimhen dopo la Coppa d’Africa. Nel tridente offensivo, accanto al nigeriano, ci sono Politano e Kvaratskhelia. In mezzo Cajuste vince il ballottaggio con Traorè e con lui ci sono Anguissa e Lobotka. Dietro, davanti a Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera, preferito a Mario Rui. Nel Barcellona, Xavi, che lascerà a fine stagione i blaugrana, si schiera a specchio e si affida in prima linea a Yamal, Lewandowski e Pedri, con Joao Felix e Vitor Roque che partono dalla panchina. In mezzo Gundogan, Christensen e De Jong, mentre davanti a Ter Stegen, operano Koundé, Araújo, Íñigo Martínez e Cancelo. Al Maradona, fischia il tedesco Felix Zwayer.

Il Napoli soffre ma tiene

Soffre e stringe i denti il Napoli in un primo tempo giocato meglio dagli uomini di Xavi Hernandez anche se partono forte e spaventato gli azzurri. Ci pensa Meret in avvio, poi il Napoli cresce con il passare dei minuti e il match si incanala su binari di equilibrio, con il Napoli che torna a fare le cose che sa fare anche se il taccuino è vuoto: zero tiri in porta. Il Barcellona parte meglio, con il Napoli costretto a rintanarsi nella propria metà campo, con gli ospiti che impegnano Meret in tre occasioni, prima con Yamal, poi con Lewandowski e Gundogan, ma il bravo il numero uno del Napoli a chiudere lo specchio. Con il passare dei minuti, trascinato anche dalla sua gente, il Napoli prova, e ci riesce, ad uscire. Prende coraggio, facendo ripartire l’azione dal basso quasi per magia, ma senza mai impensierire Ter Stegen. L’atteggiamento è giusto, e al rientro negli spogliatoi, sono solo applausi.

Vantaggio Lewandowski

Il miglior palleggio premia gli spagnoli anche in avvio di ripresa, debole la conclusione di Gundogan. Poi ancora Gundogan calcia alto quando a rimorchio c’erano due compagni, ma non se ne avvede e chiede scusa. Cresce il Barcellona e serve una gran chiusura di Juan Jesus su Lewandowski per evitare il peggio. Poi Lewandowski prova a mandare in porta Pedri, ma sbaglia la misura. Il gol del Barça è solo rimandato. Il tempo che Pedri trovi Lewandowski a centro area, il polacco prima difende, poi si accentra, evitare il ritorno di Di Lorenzo e di destro infila Meret sul primo palo: 1-0 Barcellona. Che insiste, stavolta con Pedri che calcia da fuori, conclusione potente, ci mette una pezza Meret.

La riprende Osimhen

Primi cambi per Calzona: dentro Lindstrom e Traorè al posto di Kvratskhelia e Cajuste. Il Napoli prende coraggio perché ha più nulla da difendere. Gli azzurri attaccano, il Barcellona difende male su Osimhen imbeccato da Anguissa. Il nigeriano si gira bene in mezzo a due e fulmina di destro alle spalle di Ter Stegen: 1-1. Segna e torna in panchina il marcatore azzurro per fare posto in prima linea a Simeone. Fuori anche Politano per problemi muscolari, dentro Raspadori. Mentre il Napoli prende sempre più coraggio.

Cuore Napoli

Partita tutta da scrivere quando alla fine ne mancano appena tredici più recupero. Cambia anche Xavi che toglie dalla mischia l’evanescente Yamal per inserire Raphinha. Insiste il Napoli che guadagna metri. Ci prova Simeone, girata deviata in angolo. Mentre il Maradona soffia alle spalle degli azzurri. Napoli all’arrembaggio, Barcellona costretto sulla difensiva. Fuori di poco una conclusione di Anguissa, ma adesso il Napoli ci crede. Entrano Romeu e Joao Felix nel Barcellona, fuori Christensen e Pedri. Quattro di recupero con il Napoli che cerca il vantaggio. Che non arriva. Finisce 1-1, risultato giusto. Qualificazione ai quarti affidata al match di ritorno a Barcellona. Ma questo Napoli ha dimostrato di potersela giocare.