Donne, genitorialità e lavoro (ancora) inconciliabili

Le mamme ancora fortemente penalizzate sul lavoro. Persistono le difficoltà nel conciliare la vita professionale con quella familiare

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Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Nonostante le iniziative di welfare, le mamme restano fortemente penalizzate sul lavoro. Secondo il rapporto Censis-Eudaimon, il tasso di occupazione delle donne con figli è enormemente più basso di quello degli uomini. Discrepanza enorme anche sul piano delle dimissioni, molte di più per le mamme che per i papà.

Madri penalizzate sul lavoro

È alto il costo professionale dei figli per le madri italiane. È quanto emerge dal 7 Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato in collaborazione con Eudaimon (www.eudaimon.it), leader nei servizi per il welfare aziendale, con il contributo di Credem, Edison, Michelin e Ovs. Il tasso di occupazione delle donne con figli è pari al 58,6%, quello degli uomini con figli all’89,3%. Il divario a scapito delle donne è di -30,7 punti percentuali, mentre in Germania è pari a -17,4, in Francia a -14,4, in Spagna a -19 e in Grecia a -29,1. L’arrivo dei figli rilancia un modello tradizionale di famiglia, con l’antica divisione per genere dei compiti.

Dimissioni e difficoltà

Nel 2022 le dimissioni e risoluzioni consensuali dal lavoro relative a genitori con figli sino a un anno di età, hanno coinvolto 44,7 mila madri e 16,7 mila padri. Riguardo alle ragioni delle dimissioni, il 41,7% delle madri e il 2,8% dei padri si sono dimessi per difficoltà a conciliare il lavoro con la cura dei figli a causa della carenza dei servizi di cura, e il 21,9% delle madri e il 4,3% dei padri per difficoltà nel conciliare lavoro e cura dei figli a cause di problematiche legate al lavoro in azienda. Le dimissioni e risoluzioni consensuali di lavoratori genitori con figli fino a un anno erano 39.738 nel 2017 e sono oltre 61.000 nel 2022. Il tasso di occupazione femminile resta basso anche per le donne senza figli: è pari al 66,3%, mentre per i maschi senza figli e’ pari al 76,7%.

Fonte: Agi