Occupazione femminile, il monito di Mattarella: “Troppo bassa in Italia”

Il Presidente della Repubblica incontra le vincitrici del Premio Marisa Bellisario: "Lavoro femminile al 48,9%, è inaccettabile. Percentuale troppo bassa rispetto agli altri Paesi avanzati"

Foto © Quirinale

La prima visita a un ateneo dopo il lockdown, anche se non la prima visita in ambito accademico, vista l’inaugurazione dell’anno scolastico da Vò Euganeo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, compie un passo simile, stavolta all’Università degli Studi di Macerata, dove apre l’anno accademico. E lo fa ricordando una calzante citazione di Bernanos sull’importanza dei giovani e del loro contributo. “‘E’ la febbre dei giovani che mantiene a temperatura normale la temperatura del mondo‘, perché se quella si raffreddasse il mondo gelerebbe. Non è dagli anziani che può venire il calore delle prospettive, dei progetti, delle spinte verso il futuro, ma è appunto quella che Bernanos chiama ‘la febbre dei giovani'”.

L’occupazione femminile

Fondamentale il ruolo delle nuove generazioni, così come di quelle già in gioco, pur nelle difficoltà del periodo attuale, per offrire il proprio supporto allo sviluppo del nostro Paese. Ma c’è anche un’ulteriore componente, ugualmente fondamentale. Un concetto ribadito dal Capo dello Stato nell’incontro con le vincitrici della XXXII edizione del Premio della Fondazione Maria Bellisario. “Anche il nostro Paese è riuscito a superare l’uragano che lo ha investito per primo in Europa in condizione di impreparazione globale, nell’assenza di elementi di conoscenza o di esperienza pregressi, dovendo all’improvviso definire e inventare interventi, terapie, metodologie su un fenomeno sconosciuto che tuttora, per larga misura, è sconosciuto”. In questo quadro, di rilievo “la presenza femminile, dalle donne nel mondo della sanità, alle donne nel mondo che ha continuato a operare. Dalla sicurezza ai supermercati, il mondo femminile è stato presente in maniera decisiva per il nostro Paese e sarebbe singolare se a questo non facesse seguito una cura particolare dell’occupazione femminile, ma che questo soffrisse le conseguenze maggiori e più negative della crisi sociale che si è naturalmente aggiunta a quella sanitaria”.

Una problematica sociale

Un punto che, secondo Mattarella, richiama un altro problema. Quello dell’occupazione femminile, “che non è al 49 per cento ma al 48,9 per cento, ancora meno. Ed è inconcepibile. È un dettaglio, un decimale, ma è paradossale che un Paese del G7 abbia una condizione di occupazione femminile inspiegabilmente e impresentabilmente così bassa rispetto agli altri Paesi avanzati”. Un problema che, ha spiegato il Capo dello Stato, “incide su tutto, sull’aspetto sociale, sulla mentalità e sull’abito mentale del nostro modo di vivere nella società; incide sul mondo del lavoro, incide sulle risorse di cui si dispone e che non vengono utilizzate adeguatamente; incide sulla demografia del nostro Paese perché una maggiore occupazione femminile consentirebbe di far fronte, con più efficacia, al calo demografico. Esattamente il contrario di quel che pensa qualche bontempone. L’occupazione femminile incentiva la nascita di nuovi nostri concittadini, la nascita di bambini; contrasta il calo demografico”.