Minneapolis, morte George Floyd: rogo fuori dal commissariato

Terza serata di proteste, c'è massima allerta, ma gli agenti coinvolti nel caso Floyd non collaborano. Onu: stop a omicidi di afroamericani

Fiori in mermoria di George Floyd

Terza serata di proteste a Minneapolis, dove da giorni è esplosa la rabbia per la morte di Floyd. In campo è scesa anche la Guardia Nazionale per evitare il ripetersi di scontri, saccheggi ed atti di vandalismo e violenza avvenuti ieri. Centinaia di persone si sono riunite davanti al distretto di polizia a cui appartenevano i 4 agenti agenti coinvolti e davanti l’abitazione di uno di loro, Derek Chauvin, quello che premendo sul collo di Floyd col ginocchio ha finito per soffocarlo. I muri davanti alla sua sono stati riempiti con le scritte “killer”e “assassino”. I media locali – scrive Ansa – riportano come i manifestanti siano anche riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell’edificio. Quest’ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi.

Nessuna collaborazione agenti

Intanto i 4 ex poliziotti di Minneapolis coinvolti nella morte dell’afroamericano – licenziati poco dopo la diffusione del video che li inchiodava alle loro responsabilità –  non stanno collaborando con gli investigatori e si sono fino ad ora avvalsi della facoltà di non rispondere. E’ quanto reso noto in una conferenza stampa delle autorità che hanno ribadito come ancora non sia stato emesso alcun capo di accusa verso i quattro agenti licenziati. L’Fbi, che sta indagando insieme agli investigatori locali, ha chiesto di visionare altri video. In un primo momento la polizia aveva archiviato la morte di Floyd come “incidente medico”, ma il video sconvolgente girato da una persona e finito in rete ha raccontato la storia vera.

Il fermo della polizia

Onu: “Stop uccisioni di afroamericani da parte della polizia”

Gli Stati Uniti fermino le uccisioni di afroamericani da parte della polizia. Questo l’appello dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet. L’Onu esprime ferma condanna per l’uccisione di George Floyd, l’afroamericano di 46 anni ucciso da un poliziotto durante un fermo. “Questa è l’ultima di una lunga lista di omicidi di afroamericani disarmati”, dichiara in una nota il commissario Onu, che elenca alcune delle vittime recenti come Breonn Taylor e Eric Garner.

Trump

Il presidente Donald Trump è intervenuto sulla morte di Floyd assicurando giustizia. “Su mia richiesta, l’Fbi e il dipartimento di Giustizia stanno indagando su questa tragica morte in Minnesota di George Floyd”, ha dichiarato il tycoon, segnalando di aver chiesto di accelerare le indagini.