Milan, scudetto a un passo

Batte l’Atalanta a San Siro e vola a +5 sull’Inter attesa tra poco a Cagliari

Milan Atalanta

Da una parte la voglia di scudetto, dall’altra la necessità di fare punti per l’Europa League. Alla fine la spunta meritatamente il Milan che batte nettamente l’Atalanta e mette dentro tre punti pesantissimi in chiave scudetto. Rossoneri a +5 sull’Inter impegnata tra poco in casa del pericolante Cagliari. Se Inzaghi non vince, il titolo è matematico fin da stasera. Al Meazza finisce 2-0 per la capolista: decidono i gol, nella ripresa, di Leao e Theo Hernandez. Male l’Atalanta che rimane ottava e rischia di ritrovarsi senza una competizione europea da giocare.

Le scelte

Pioli non cambia e conferma il Milan vittorioso a Verona. Al centro della difesa Tomori e Kalulu davanti a Maignan, Calabria e Theo Hernandez sugli esterni. In mezzo la qualità di Tonali e Kessié. Saelemaekers, Krunic e Leao alle spalle di Giroud. Gasperini tiene Zapata in panchina: Dea con il 3-4-2-1. Musso tra i pali, dietro De Roon Djimsiti e Palomino, a centrocampo Pessina e Freuler con Hateboer e Zappacosta sulle fasce, Pasalic e Koopmeiners alle spalle di Muriel. Solo panchina per Demiral e Malinovskyi, oltre che per Zapata.

Zero emozioni in avvio

San Siro rossonera è uno spettacolo, quello che manca in campo tra Milan e Atalanta in un primo tempo bloccato e avaro di emozioni. Sugli spalti il Milan è già campione d’Italia, in campo i rossoneri faticano contro la Dea di Gasperini che la partita l’ha preparata bene. Tanto equilibrio, spazi per battere a rete ridotti. All’intervallo è ancora 0-0. In tutto appena tre tiri in porta: velleitario Krunic in avvio, poi si ferma Muriel, ma resta in campo e costruisce l’occasione migliore della prima frazione con una conclusione da fuori, Maignan c’è. Poi è Saelemaekers a provarci, ma la conclusione è facilmente leggibile da Musso. Ci prova anche Zappacosta, palla fuori di poco. Nel finale proteste rossonere per un contatto tra Djimsiti e Giroud con il francese che termina a terra. Orsato vede bene perché il fallo si materializza fuori area, si avvale del Var e conferma la decisione e ammonisce il francese.

La sblocca Leao

Partenza lanciata dei rossoneri in avvio di ripresa. Fuori Giroud e Saelemaekers, dentro Rebic e Messias, mentre Gasperini inserisce Zapata e Malinovskyi al posto di Muriel e Pasalic. E un minuto dopo il doppio cambio, rossoneri avanti. E’ Leao a far esplodere San Siro. Kalulu apre per Messias che manda al bar Koopmeiners e serve in velocità il portoghese che batte imparabilmente Musso. Esplode San Siro, protesta l’Atalanta, Orsato dice che è tutto buono dopo il silent check del Var. Fuori anche Tonali, dentro Bennacer nel Milan. L’Atalanta prova a scuotersi con Zapata, palla larga di poco su l’incornata del colombiano.

La chiude Theo: rossoneri verso il titolo

E’ un Milan che gioca sulle ali dell’entusiasmo con San Siro che soffia alle spalle. L’Atalanta ci prova ma timidamente. Il Milan vuole chiuderla e lo fa con una giocata pazzesca di Theo Hernandez che si fa tutto il campo palla al piede, mette in ginocchio l’intera difesa nerazzurra, entra in area e col mancino fredda Musso: 2-0. San Siro è una bolgia. Il Milan corre, per non poca non firma il tris, bravo Musso a chiudere su Rebic. Zapata prova a tenere su i suoi, Maignan si salva in angolo. C’è anche il check del Var ma non è rigore. Rimane 2-0 col Milan impegnato a controllare il doppio vantaggio. L’Atalanta ci prova solo per orgoglio, ma non basta. Vince il Milan, meritatamente: vola a +5 sull’Inter che tra poco scende in campo a Cagliari. Se i nerazzurri non vincono, è scudetto matematico per Pioli.