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Migranti: due gemellini morti su un barcone approdato a Lampedusa

I due neonati erano sottopeso. Forse i genitori speravano che in Italia, i piccoli sarebbero stati aiutati e salvati con apposite cure

Sono due i gemellini, di circa un mese di età, che sono stati trovati senza vita fra i migranti, in tutto 60, che sono stati soccorsi dalla motovedetta della Guardia costiera a largo di Lampedusa. I due neonati sono morti durante la traversata, cominciata alle ore 4 di domenica da Sfax verso l’Italia.

La morte dei due neonati

I neonati, un maschietto e una femminuccia, sono morti perché erano sottopeso: uno pesava 1,280 chili e l’altro appena 2 chili. Stando a quanto è stato riferito dagli stessi genitori, i bambini erano in cura in Tunisia. Forse i genitori speravano che in Italia, i piccoli sarebbero stati aiutati e salvati con apposite cure. Ed è per farli curare che madre e padre dei due fratellini sono partiti lo stesso, ma i neonati non sono riusciti ad arrivare a Lampedusa. Il decesso – stando a quanto è stato ricostruito dagli stessi genitori e dagli altri migranti stipati sul barcone – è avvenuto alle ore 3 di ieri, praticamente 23 ore dopo la partenza.

Oim: oltre 5.600 in rotte verso Europa dal 2021

Il progetto Missing Migrants dell’Oim riporta che almeno 5.684 persone sono morte lungo le rotte migratorie verso e all’interno dell’Europa dall’inizio del 2021, con un numero crescente di vittime registrate nel Mediterraneo, lungo i confini terrestri e all’interno dell’Europa. “Dal 2014 abbiamo registrato più di 29.000 decessi lungo le rotte migratorie che portano verso l’Europa“, ha dichiarato Julia Black, autrice di un nuovo rapporto dell’Oim sui dati del progetto “Missing Migrants” in Europa per il 2021. “Questi continui decessi ci ricordano ancora una volta la necessità di istituire percorsi legali e sicuri per la migrazione“, aggiunge. Sono almeno 2.836 i morti e dispersi registrati nel Mediterraneo centrale dal 2021 (al 24 ottobre 2022): un numero in aumento, quindi, rispetto ai 2.262 morti registrati tra il 2019-2020. Molte delle morti sulle rotte migratorie verso l’Europa, indica il rapporto, “avrebbero potuto essere evitate con un’assistenza tempestiva ed efficace ai migranti in difficoltà. I racconti dei sopravvissuti raccolti dall’Oim indicano che, dal 2021, almeno 252 persone sono morte durante presunte espulsioni forzate da parte delle autorità europee, note ai più anche come respingimenti”.

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