Dortmund, un sospetto islamista arrestato per l’attacco al bus del Borussia

La polizia tedesca ha effettuato il primo arresto per l’attacco esplosivo al pullman del Borussia Dortmund: si tratta di una persona sospettata di appartenere ad ambienti islamisti, finita nel mirino degli inquirenti assieme a un altro sospetto. Le Forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni negli appartamenti di entrambi e, successivamente, hanno tratto in arresto uno dei due, un iracheno di 25 anni residente a Wuppertal, come riportato da alcuni media tedeschi. Secondo quanto riferito dal portavoce della Procura federale a Karlsrhue, Frauke Koheler, l’attacco avrebbe “un retroscena terroristico e possibili collegamenti islamisti”. Il portavoce ha inoltre rivelato ulteriori dettagli sulle esplosioni, spiegando come gli ordigni fossero caricati con schegge metalliche, alcune delle quali si sarebbero conficcate nei poggiatesta di almeno due sedili del bus: “Per questo possiamo dire che, per fortuna, non è successo nulla di più grave”.

La dinamica

Le ombre del radicalismo islamico si allungano dunque sulle tre esplosioni che, nella serata di ieri, hanno colpito il pullman che trasportava la squadra tedesca del Borussia Dortmund, in procinto di disputare il quarto di finale di Champions League contro il Monaco, nel locale impianto sportivo del Signal Iguna Park. A seguito delle detonazioni e del ferimento del calciatore spagnolo Marc Bartra (operato al radio), il match in programma è stato rinviato al pomeriggio di oggi (18.45), mentre le Forze dell’ordine hanno poco dopo diramato un comunicato nel quale è stato spiegato come l’esplosione in contemporanea dei tre ordigni avesse da subito fatto pensare a un’azione premeditata: “E’ stato un attacco mirato alla squadra del Borussia Dortmund – ha spiegato Gregor Lange, capo della polizia della città del Nord-Reno Vestfalia in conferenza stampa -. Il movente non è ancora chiaro e nulla può essere escluso, neppure le ipotesi peggiori”. Secondo quanto riportato dalle testate “Sueddeutsche Zeitung”, “Ndr” e “Wdr”, una lettera di rivendicazione, nella quale si farebbe esplicito riferimento all’attentato di Berlino del 19 dicembre scorso, sarebbe stata trovata nei pressi del luogo dell’attacco. Gli inquirenti, al momento, continuano a non escludere nemmeno la pista della tifoseria violenta.

Le esplosioni

Le tre esplosioni hanno colpito l’autobus intorno alle 19, mentre si stava dirigendo verso lo stadio. A quanto riferito dai media tedeschi, il pullman è stato danneggiato in due parti. L’esplosivo è stato deposto sulla strada che dall’hotel dove la squadra era riunita, a circa 10 chilometri di distanza dallo stadio, porta all’impianto. Alcuni fori rinvenuti sulla carrozzeria del bus, farebbero pensare che, oltre agli ordigni, possano esserci stati anche degli spari. Oltre al terzino del Borussia, anche un poliziotto è stato ricoverato per choc da esplosione.

Bombe azionate a distanza

Le bombe sono state azionate a distanza in modo simultaneo. A riportarlo è la Bild, secondo la quale gli ordigni sono stati depositati al di fuori dell’area coperta dalle telecamere del vicino hotel in cui alloggiava la squadra. Questi dettagli, fa notare il giornale, fanno pensare a un’azione molto professionale e ben pianificata. Gli inquirenti sarebbero alla ricerca di un’auto con targa belga.

Bartra operato

Il giocatore spagnolo, raggiunto a un braccio da schegge dei finestrini, è stato operato la sera stessa, avendo riportato la frattura del radio. Le condizioni del difensore non sono gravi ma lo choc è stato forte. Via Twitter, subito dopo l’attacco, la società tedesca ha affermato: “Esplosione al pullman della squadra. Giocatori in sicurezza. Nessun pericolo dentro ed intorno allo stadio”. Al giocatore è giunta immediatamente la solidarietà dei colleghi del Barcellona, impegnati contro la Juventus nell’altro quarto di finale in programma. Il Dortmund ha prelevato Bartra nello scorso mese di giugno proprio dalla squadra catalana.

Le indagini

Proseguono nel frattempo le indagini degli inquirenti. Nell’aprile del 2011, quando l’impianto si chiamava ancora Westfalenstadion, la polizia tedesca sventò un attentato prima della partita di Bundesliga tra i padroni di casa e l’Hannover. All’interno del parcheggio dello stadio furono scoperti tre ordigni e venne arrestato un venticinquenne tedesco. Le bombe carta, particolarmente potenti, erano piazzate sul ciglio della strada, nascoste in una siepe. La polizia ha comunicato in una nota di indagare su “un attacco con esplosivi da prendere seriamente”. Altri oggetti sospetti sono stati rinvenuti nei pressi dell’hotel della squadra durante i controlli.

Una curiosità: la rete si e’ rivelata protagonista di gesti di generosità, come già accaduto per eventi anche più gravi. Visto che il match contro il Monaco è stato rinviato, su Twitter è stata lanciata la campagna virale #bedforawayfans che ha offerto un letto per passare la notte ai tifosi giunti da fuori a Dortmund per seguire il match di Champions League e costretti a fermarsi un giorno in più in città. “La squadra è scioccata ma dobbiamo cercare di elaborare quanto è accaduto, anche se non sarà facile, dobbiamo giocare. Immagini del genere non escono facilmente dalla testa” ha detto il direttore generale del Borussia Hans Joachim Watzke.

Foto Ansa