Covid-19, Caritas: in campo nel mondo a sostegno dei deboli

Dall'Africa al Sud America, fino al Sud-Est Asiatico: l'organizzazione, in conferenza online, illustra il suo programma di aiuti su scala globale

In campo con la forza della solidarietà e della preghiera. La Caritas Internationalis ribadisce, ancora una volta, la sua totale abnegazione nell’assistere i più deboli nell’emergenza coronavirus, rendendo noto nella prima conferenza stampa online dell’organizzazione, il suo impegno praticamente in ogni parte del mondo. A darne conto è il segretario generale Aloysius John, il quale ha spiegato che ognuna delle 165 Caritas nazionali ha messo in campo progetti e misure volte al sostegno delle popolazioni colpite dalla pandemia. Programmi volti sia a contrastare la diffusione del virus che a offrire supporto a chi il Covid-19 lo sta già combattendo, direttamente o trasversalmente. Non fa eccezione l’Italia, dove Caritas continua incessantemente a fornire il suo aiuto attraverso mense, dormitori e servizi igienici, garantendo assistenza ai senzatetto ma anche alle fasce della popolazione più in difficoltà, come gli anziani.

Il piano di aiuti

Impegno perpetrato anche in altri Paesi, soprattutto in Africa (soprattutto Uganda, ma l’organizzazione ha manifestato preoccupazione per tutto il quadro continentale) e nell’Est Europa, dove i locali presidi Caritas hanno attivato servizi telefonici di assistenza psicologica e accompagnamento. Altrettanto consistente l’aiuto offerto alla popolazione dell’India, alla quale l’organizzazione ha fornito oltre 72mila flaconi di disinfettante, oltre 400mila mascherine e 64mila kit per l’igiene personale. In questo caso come misura preventiva, dal momento che in India la pandemia di Covid-19 è ancora alle fasi iniziali. Nelle vicine Filippine, invece, sono attive distribuzioni di derrate alimentari ai più poveri attraverso le cosiddette “kidness station”. Operatori in campo anche in Venezuela, dove il progressivo incremento del numero dei contagiati sta infierendo su una situazione già particolarmente complicata. Altrettanto complesso il quadro in Ecuador, dove il virus ha iniziato a raggiungere una parte consistente della popolazione. Al momento, sono già quasi 2 mila le persone assistite, fra le quali mille minori.