Cina, 5G e Vaticano: la giornata italiana di Mike Pompeo

Il segretario di Stato americano incontra Conte e Di Maio, chiedendo attenzione alla Cina: "Non sono qui per partenariati sinceri"

L’argomento è quello annunciato: c’è la Cina come argomento cardine della visita di Mike Pompeo a Roma. Lo aveva preventivato qualche giorno prima di salire sull’aereo, rivolgendosi al Vaticano. Lo ha ribadito nel colloquio con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avvenuto a Palazzo Chigi sulla base di quella che resta una componente fondamentale della politica di Donald Trump. Le somme le tira alla Farnesina, dopo l’incontro con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ma il tema era pronosticabile: “Nella mia discussione con il premier Conte – ha detto il segretario di Stato americano – gli ho chiesto di fare attenzione alla privacy dei suoi cittadini“. A destare la preoccupazione di Pompeo è il 5G. E avverte: “Il Partito comunista cinese sta cercando di sfruttare la propria presenza in Italia per i propri scopi strategici, non sono qui per fare partenariati sinceri”.

Pompeo, il monito di Gallagher

Del resto, il tema della Cina è lo stesso che Mike Pompeo ha posto sul tavolo del dialogo con il Vaticano. Ad alimentare il dibattito, il suo articolo apparso su First Things, nel quale chiedeva alla Santa Sede di non rinnovare l’accordo stipulato due anni fa “nella speranza di aiutare i cattolici in Cina”. Secondo il segretario di Stato, proseguendo in questo senso “il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale”. A Roma non ha incontrato Papa Francesco Mike Pompeo, ma mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, ha ricordato che la via del Papa è quella della ricerca del dialogo. Pur non menzionando né Cina né altri Paesi, mons. Gallagher ha spiegato che il Papa è impegnato nel dialogo a tutti i livelli, “come dimostra il suo prossimo scritto, l’enciclica Fratelli tutti“.

La questione 5G

Ricordando come l’Italia sia un Paese “saldamente ancorato agli Usa e all’Ue, a cui ci uniscono i valori e gli interessi comuni ai Paesi Nato“, il ministro degli Esteri ha comunque tenuto in considerazione gli avvertimenti di Pompeo. “Abbiamo ben presenti le preoccupazioni” ma “la sicurezza nazionale è la nostra priorità”. L’Italia, ha detto Di Maio, “è pienamente conscia di assicurare la sicurezza delle reti 5G”. E sul Golden power ricorda che il nostro Paese ha adottato “una normativa che potenzia la capacità di monitoraggio“.