Camera, Meloni in aula: approvata la risoluzione di maggioranza

Dopo il Senato, la premier va alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue: "Fondi all'Unrwa? Prima fare luce sull'utilizzo"

Giorgia Meloni Camera
Foto © Palazzo Chigi

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in aula alla Camera dei deputati (dopo aver presenziato in Senato) per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Montecitorio ha approvato la risoluzione di maggioranza, con la premier a spiegare le mosse e gli obiettivi dell’Italia in occasione del prossimo consesso Ue. Sull’Ucraina: “È un Paese invaso, per questo lo stiamo aiutando”. E sui fondi all’Unrwa usa prudenza: “Fare luce sull’utilizzo delle risorse”.

Risoluzione di maggioranza approvata

Nell’Aula della Camera è stata approvata la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo e sono passati anche alcuni passaggi di quelle delle opposizioni che sono state votate per parti separate. I testi delle risoluzioni sono gli stessi di quelle già votate ieri al Senato.

Meloni in aula

“Mi si dice di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all’Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue” tra le altre cose “siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni”. “Quando io parlo con le persone con cui ho buoni rapporti porto a casa dei risultati”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera. Meloni si è quindi rivolta ai parlamentari del Pd esortandoli a fare lo stesso con il M5s sull’Ucraina.

Le risposte

“In alcuni casi quando io parlo con persone con cui ho buoni rapporti – e non avevo bisogno di farlo con il ministro Salvini – è possibile che io porti a casa dei risultati, se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s e fate questo miracolo l’Ucraina vi sarà grata”, ha detto Meloni rivolta ai dem in Aula.

“Rispondo” al deputato del Pd Piero De Luca: “mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo. Non parlo solo della posizione molto chiara e cristallina del M5s, ma anche dell’ambiguità di che spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina”. “Al collega Provenzano”, del Pd, “voglio dire: fermo restando che si sa che secondo me si deve parlare con tutti, c’è differenza fra Abdel Fattah al-Sisi e Valdimir Putin. Putin ha invaso una nazione vicina: è la ragione per cui stiamo cercando di dare una mano all’Ucraina“.

Obiettivo pace

“Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo: noi vorremmo la pace ma non la vogliono gli altri e gli ho risposto: è molto facile, ritiri le truppe è avrà la pace come lei ha voluto la guerra”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante la replica alla Camera. “Per questo – ha concluso – continuo a ritenere che quello che stiamo facendo è propedeutico a una pace a meno che non si intenda l’idea che è meglio vivo sotto una vita dura” ma “su questo non sono d’accordo, è una posizione che fa strali di secoli di storia europea”.

“Fare luce sull’Unrwa”

“Non sono d’accordo” con il segretario di Si Nicola Fratoianni “sul tema del ripristino immediato dei fondi a Unrwa: finché non è stata fatta piena luce sull’utilizzo delle risorse, non si deve fare questo errore. Non significa non occuparsi dei civili a Gaza: mentre noi sospendiamo i fondi a Unrwa, altre associazioni operano, abbiamo trasferito 20 milioni di euro a Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. E oggi stiamo per stanziare ulteriori risorse per Food for Gaza per coordinare meglio gli aiuti”, ha detto Meloni.

Fonte: Ansa