Bonazzi Del Poggetto (apg23): “Respingere i poveri significa respingere la pace”

Maria Serena Bonazzi chiede di aprirsi all'accoglienza

migranti
Foto di Aleksey Malinovski su Unsplash

Maria Serena Bonazzi Del Poggetto della Comunità Papa Giovanni XXIII questa mattina ha presentato a Papa Francesco l’esperienza vissuta a Marsiglia in questa settimana insieme a 70 ragazzi e ragazze di 25 Paesi diversi e altrettanti vescovi. Bonazzi definisce il Mediterraneo una scena di crimini contro l’intera umanità

L’esperienza di Marsiglia

Il Mediterraneo ha molto bisogno di fraternità e di spargerla ovunque, perché questo mare non è solo un cimitero ma una vera e propria scena di crimini contro l’umanità”. Lo ha detto Maria Serena Bonazzi Del Poggetto, della Comunità Papa Giovanni XXIII, presentando questa mattina a Papa Francesco l’esperienza vissuta a Marsiglia in questa settimana, agli Incontri sul Mediterraneo insieme a 70 ragazzi e ragazze di 25 Paesi diversi e altrettanti vescovi. Italiana, Maria Serena vive da due anni in Grecia con la Comunità Papa Giovanni XXIII prima a Lesbo e ora ad Atene dove in una casa famiglia operatori e persone migranti condividono la vita insieme.

Bonazzi Del Poggetto: “Quando costruiamo i muri, chiudiamo le porte anche a Dio”

“Non siamo professionisti, quello che cerchiamo di fare è offrire all’altro quello che siamo. Siamo tutti poveri e tutti abbiamo bisogno degli altri e condividere ciò che siamo, semplicemente accogliendoci a vicenda. Come lei ha detto Santo Padre nella sua visita all’isola di Lesbo respingere i poveri significa respingere la pace”. “Quando respingiamo gli altri, quando chiudiamo le porte, costruiamo i muri, chiudiamo le porte non solo ai nostri fratelli ma anche a Dio”. In questi giorni vescovi e giovani hanno lavorato insieme. Sebbene provenienti ciascuno da contesti diversi, “ho assistito ad un piccolo miracolo”, confida Maria Serena, “oltre a lavorare ed elaborare proposte si è costruita fraternità una fraternità che tocca le 5 sponde del Mediterraneo”. Maria Serena invita a non perdere la speranza perché, dice, ci sono tanti segni e “questa assemblea di vescovi e giovani insieme sono un esempio di questa speranza. Non dobbiamo avere paura”, “perché solo se si ha speranza, si è spinti ad incontrarsi, a dialogare e impegnarsi concretamente”.

Fonte: Angesir