L’Arabia Saudita spaventa il mercato

Il calciomercato chiude una settimana dopo quello europeo: protesta della Premier League alla Fifa

2023 archivio Image / Calcio / Al Nassr / Cristiano Ronaldo / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

L’Arabia Saudita comincia a diventare indigesta al calcio europeo. I motivi sono molteplici. Dall’enorme cifra messa sul calciomercato internazionale, fuori dalla portata di qualsiasi club europeo, una forza economica impressionante davanti alla quale il calcio europeo rischia di poter far nulla. Ma dall’Inghilterra, Premier League, arriva il primo segnale di discontinuità. Finora l’Arabia Saudita ha prodotto un esborso senza precedenti, investimenti mirati, finora oltre 400 milioni, che presto potrebbero aumentare, perché le sirene arabe non passano giorno che non sfiorano l’orecchio del calciatori europei, creando una forza non solo economica, ma anche tecnica.

L’obiettivo è chiaro, ovvero puntare ad avere una squadra in grado di vincere l’edizione del 2025 del mondiale per club, allargata a 32 squadre, ovvero il meglio del calcio mondiale. Gli arabi vogliono vincere e possono farlo solo investendo denaro, come fatto finora. Cifre sproporzionate alla realtà. Uno stesso calciatore può passare in un battito di ciglia dai 4 milioni di ingaggio in Europa ai 30 milioni dell’Arabia. Roba che sta indebolendo le resistenze anche di profili di calciatori giovani che traballano davanti a cifre mostruose.

Una forza economica mai vista tanto da indurre la Premier League a chiedere un immediato intervento della Fifa, da cui dipende il calcio arabo. Il fair play finanziario qui neppure esiste e la disparità di trattamento è evidente. Ma c’è un altro fattore che spaventa la Premier League. Il mercato in Europa chiude il 1 settembre, in Arabia una settimana dopo, visto che la chiusura, fissata inizialmente per il 20 settembre, è stata anticipata al 7. Sei giorni di buco che mettono paura i club del Vecchio Continente, che rischiano di vedersi strappare altri calciatori con l’impossibilità di correre ai ripari. Per questo la Football Association inglese, è pronta a chiedere alla Fifa di uniformare la chiusura allo sesso giorno. Facile a dirsi, difficile da mettere in atto. Ma in realtà un freno a tutto questo può metterlo solo la Fifa, imponendo a tutti i Paesi il rispetto delle date sulle finestre di mercato. Intanto, per ora, lo spauracchio arabo, continua a spaventare i club. Il resto lo scopriremo strada facendo, perché la televisione ha spostato i suoi interessi anche in Arabia. Cristiano Ronaldo, dopo il mondiale in Qatar, ha fatto da apripista in un mondo capace adesso di attrarre i più forti giocatori al mondo nel deserto.

L’obiettivo “principe” è aumentare il valore del brand Arabia Saudita, farne una potenza mondiale e aiutare a decollare anche la Nazionale con vista mondiali 2030. Il principe saudita Mohamed Bin Salman, ha avviato da anni una forza del mondo sportivo, per trasformare il suo campionato in uno dei più importanti al mondo. Le stelle continuano ad atterrare nel cielo saudita,  la collaborazione con l’agente Rafaela Pimenta, una delle più importanti al mondo, sta facendo il resto. D’altra parte i soldi non mancano. E se poi gli arabi alterano il calciomercato, a loro poca importa. Un’immunità impossibile da battere. Perché al colore dei soldi, non si comanda.