Nuova esplosione a Kabul, anche bambini tra le vittime. Raid USA contro kamikaze

Causare della detonazione, secondo testimoni, sarebbe stato un razzo che avrebbe colpito un edificio nella capitale afghana. Gli USA hanno effettuato un raid con un drone contro kamikaze diretti all'aeroporto. 81 studentesse afghane sulla lista per il trasferimento nel nostro Paese per frequentare i corsi a La Sapienza sono bloccate nel Paese

Afghanistan

Nella capitale afghana nel corso della giornata un’esplosione e un raid statunitense con un un drone che avrebbe colpito dei kamikaze diretti all’aeroporto. Non è ancora  chiaro se tra le due cose ci sia un collegamento. Sarebbero sei le vittime, tra cui quattro bambini, della detonazione di un razzo in un’area a cinque chilometri dallo scalo, secondo la tv locale Ariana, che cita testimoni. In precedenza, si sarebbero verificati degli scontri con lanci di sassi davanti alle banche di Kabul quando gruppi di persone vi si sono recati per ritirare  i propri soldi. Nella provincia nord-orientale del Paese, il Panshir, dove ci sono sacche di resistenza, i talebani avrebbero interrotto le reti internet e di telecomunicazione. E’ partito dall’aeroporto della capitale afghana l’ultimo volo dell’aeronautica militare britannica, con a bordo l’ambasciatore inglese. Secondo l’Unicef circa 300mila bambini afghani hanno dovuto lasciare le proprie case di fronte all’avanzata dei talebani.

Il raid

“Le forze americane hanno condotto un raid di autodifesa contro un veicolo a Kabul, eliminando un’imminente minaccia all’aeroporto. Abbiamo fiducia nel fatto che il bersaglio sia stato colpito”, ha dichiarato il Pentagono, confermando che gli Stati Uniti hanno colpito alcuni militanti dell’Isis-K diretti allo scalo della capitale afghana, riporta Ansa.

Non è ancora chiaro se il raid americano e l’deflagrazione siano collegate. Secondo quanto riporta la tv locale Ariana che cita testimoni, sarebbe di sei morti, compresi quattro bambini, il bilancio dell’esplosione di un razzo in un’area residenziale della capitale, che si trova a circa cinque chilometri.

La folla

Le milizie avrebbero lanciato dei sassi per disperdere la folla che si era ammassata al di fuori degli istituti di credito per prendere il proprio denaro, riporta Al Jazeera, perché da bancomat e conti sono stati resi inaccessibili da quanto i talebani hanno riconquistato il Paese. Nel frattempo, informa l’emittente britannica Bbc citando fonti locali, i talebani avrebbero tagliato reti internet e di telecomunicazioni nel Panshir, zona non sotto il loro dove risiede un gruppo di ribelli.

L’aeroporto

Dopo 20 anni, la notte è partito scorsa anche l’ultimo aereo della Royal air force britannica, ha fatto sapere via Twitter il ministro della Difesa inglese, con a bordo l’ambasciatrice Laurie Bristow. Sarebbero circa 15mila le persone evacuate dall’Afghanistan, tra cittadini britannici e afghani che hanno collaborato con il Regno Unito.

Ai cittadini USA ancora nel Paese è stato chiesto di evitare l’aeroporto di Kabul perché vi sarebbe una “minaccia specifica e credibile”. I talebani avrebbero annunciato di essere pronti a prendere il controllo dello scalo appena i soldati e i civili statunitensi avranno lasciato il Paese, riporta Ansa.

Bambini sfollati

“Non possiamo abbandonare i bambini dell’Afghanistan nel momento del bisogno”, ha dichiarato direttore regionale dell’Unicef George Laryea-Adjei, riguardo i circa 300mila bambini che secondo stime dell’organizzazione umanitaria sarebbero. “Stanno lottando con ansie e paure: in troppi hanno assistito a scene che nessun bambino dovrebbe mai vedere”.

Le studentesse

Sono bloccate a Kabul ottantuno studentesse afghane che erano sulla lista per il trasferimento nel nostro Paese del Ministero della Difesa, per venire a studiare all’università La Sapienza di Roma. Ne ha dato notizia, in un’intervista al Giornale radio Rai, il prorettore dell’ateneo capitolino Bruno Botta, dicendo che “a causa dell’attentato di tre giorni fa non sono riuscite a entrare in aeroporto. Sono dovute tornare indietro 90 persone dirette in Italia, tra cui 81 studentesse afghane che a breve avrebbero dovuto iniziare i corsi alla Sapienza”.