A due giorni dagli ultimi attacchi nella capitale, l’Afghanistan piange altre vittime civili. Nella mattinata di oggi infatti si sono verificati due attentati, entrambi rivendicati dal sedicente Stato islamico. Nel primo, un’esplosione avvenuta alla moschea sciita nella città di Mazar-i-Sharif, il secondo attacco contro un obiettivo sciita in tre giorni, sono morte 12 persone, mentre l’altro attentato, che ha fatto quattro vittime, è avvenuto a Kunduz. Le autorità talebane hanno promesso di punire i responsabili, mentre non è stato ancora rivendicato l’attacco di martedì scorso a Kabul, nel quale sono morte quattro persone con un alto ma imprecisato numero di feriti.
La moschea
Al momento dell’esplosione, la moschea era gremita di fedeli per la preghiera di mezzogiorno durante il Ramadan, il mese sacro dell’Islam. I feriti sono 58, tra cui 32 in gravi condizioni. “I soldati del califfato sono riusciti a portare una borsa con dell’esplosivo” all’interno della moschea gremita di fedeli, facendola esplodere da lontano, ha affermato lo Stato islamico in una nota.
Kunduz
Il portavoce della polizia provinciale ha affermato che a Kunduz una bomba è stata piazzata su una bici poi esplosa vicina a un’auto con a bordo meccanici che lavoravano per un’unita militare talebana. I morti sono quattro, mentre i feriti sono 18. Lo Stato islamico ha affermato che i suoi combattenti hanno fatto esplodere un ordigno su un autobus che trasportava i dipendenti dell’aeroporto di Kunduz.