Scuola: il 22 ottobre parte il concorso straordinario. I nodi da sciogliere

Il concorso straordinario della scuola, che mette in palio 32 mila posti per i precari, ha visto la presentazione di 64 mila domande

insegnanti

C’è la data del maxi concorso straordinario per la scuola: in palio, 32 mila cattedre. E’ il 22 ottobre la data scelta dal ministero dell’Istruzione per iniziare le prove che si terranno fino al 9 novembre.

Il concorso straordinario, che mette in palio 32 mila posti per i precari che abbiano svolto almeno tre anni di servizio, ha visto la presentazione di 64 mila domande. La prova del concorso avrà una durata di 150 minuti sarà composta da cinque quesiti a risposta aperta e da un quesito in lingua inglese.

La prova

Domani il bando sarà in Gazzetta Ufficiale. I nuovi prof saranno pronti per andare in cattedra l’anno prossimo a settembre anche se, secondo l’accordo firmato l’estate scorsa dopo un duro scontro nella maggioranza, la loro assunzione verrà retrodatata al primo settembre di quest’anno.

Per lo svolgimento si utilizzeranno non solo le sale informatiche delle scuole coinvolte ma anche le aule universitarie degli atenei che hanno offerto la loro collaborazione.

La presentazione delle candidature per le commissioni è stata posticipata al 30 settembre ma il problema è come svolgere in sicurezza un concorso con tanti candidati.

Sindacati

I sindacati hanno sollevato dubbi che riguardano principalmente la sorveglianza, le sanificazioni e i rischi che l’operazione imponente di realizzazione del concorso inevitabilmente comporta. I genitori non possono entrare nelle scuole, come da protocollo, e tanta gente per fare i concorsi potrà farlo? Come verranno gestite le sanificazioni? Se ci fossero casi Covid tra i candidati al concorso, saranno interrotte le lezioni? Sono questi alcuni dei quesiti più ricorrenti.

Cisl

“Ci saranno problemi per coloro che dovessero trovarsi in quarantena e vogliono fare il concorso: per ora non ci sono risposte dal Ministero, bisogna vedere quali misure di sicurezza vengono messe in campo”. Lo dice all’Ansa Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola. Altri quesiti che pongono i sindacati a proposito dell’imminente concorso straordinario riguardano chi ha fatto domanda per partecipare al concorso, è nelle graduatorie e sta insegnando: come fa a spostarsi per il concorso? Si lascia la cattedra scoperta?”.

“Pochissimi, lamenta poi la sindacalista, sono i posti sul sostegno: sono solo 2600 le domande pervenute “ma ci sono decine di migliaia di posti di sostegno che potevano essere dati a chi ha il titolo ma non ha i tre anni di anzianità. Il ministero insomma non ha voluto accettare alcuna corsia privilegiata per garantire l’avvio dell’anno scolastico”.

E per Gissi sarà complicatissimo anche solo pensare al concorso ordinario: “sarà difficile già solo per trovare gli ambienti dove fare la prova preselettiva, sono oltre 500 mila le domande arrivate. Nel frattempo arrivano altri 50 mila pensionamenti”.

Gilda: arduo rispettare calendario concorso

Problemi anche per la tempistica. “Tra la pandemia che ha ripreso a imperversare e le ormai note difficoltà nella costituzione delle commissioni esaminatrici, nutriamo seri dubbi che si riuscirà a rispettare il calendario fissato dal ministero dell’Istruzione e a espletare le prove entro novembre”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, sindacato italiano, nato il 6 marzo 1988 come “prima associazione professionale di soli docenti“.

Secondo il leader della Gilda, che comunque ritiene la tempistica già tardiva rispetto alle esigenze della scuola, a pesare come macigni sulla tabella di marcia sono da una parte i numeri dei contagi, purtroppo in rialzo, e dall’altra i soliti nodi irrisolti che si presentano puntualmente a ogni tornata concorsuale: i compensi irrisori percepiti dai commissari e la mancanza dell’esonero dal servizio per i docenti impegnati nelle commissioni.

Due fattori che, denuncia la Gilda in un comunicato ripreso da Ansa, scoraggiano fortemente gli insegnanti più qualificati dall’assumere l’incarico.

“Considerate le notevoli difficoltà del momento – sostiene Di Meglio – il calendario concorsuale sembra più una mossa propagandistica da parte del Ministero che un’intenzione reale. Senza poi tenere conto del solito modus operandi per cui certe informazioni, come questa riguardante le modalità di espletamento del concorso, vengono rese note agli organi di stampa prima di qualunque confronto con le organizzazioni sindacali. Visto che il ministero assume decisioni unilaterali, – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – ovviamente tutte le conseguenze ricadranno soltanto sulla sua responsabilità”.