Racket bancarelle a Roma, arrestato Dino Tredicine e altre 17 persone

Dino Tredicine è a Regina Coeli, mentre il fratello Mario è ai domiciliari. Agli arresti anche un funzionario e dell’VIII dipartimento

Diciotto misure cautelari (8 in carcere e 10 ai domiciliari) sono state eseguite stamattina a Roma, su delega della procura dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla polizia Locale di Roma Capitale.

L’indagine riguarda il racket delle autorizzazioni per il commercio su strada con il coinvolgimento di pubblici ufficiali, imprenditori e sindacalisti e due componenti della famiglia dei Tredicine. I reati contestati sono, a vario titolo: associazione per delinquere, corruzione, estorsione, usura, autoriciclaggio.

Dino e Mario Tredicine

Ci sarebbe anche Dino Tredicine tra gli arrestati dalla polizia municipale. Lo scrive Il Messaggero. L’uomo è a Regina Coeli, mentre Mario Tredicine è ai domiciliari. Agli arresti anche un funzionario e dell’VIII dipartimento, Alberto Bellucci.

La famiglia Tredicine era finita già sotto osservazione nel 2019 in merito al monopolio delle bancarelle per il Capodanno al Circo Massimo e nel 2017 per i festeggiamenti dell’Epifania in Piazza Navona.

Oltre agli arresti, è stato anche eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per 1 milione di euro, pari ai profitti illeciti conseguiti da alcuni indagati.

L’indagine

L’indagine ha consentito di ricostruire un collaudato sistema corruttivo ed estorsivo – scrivono gli inquirenti – posto in essere da un sodalizio criminale di tredici persone.

Nello specifico: due pubblici ufficiali (l’allora responsabile degli Uffici “Disciplina” e “Rotazioni” del Dipartimento Attività Produttive del Comune di Roma e un suo diretto collaboratore), quattro esponenti di un’associazione sindacale di categoria ed un gruppo di sette imprenditori/commercianti, tre dei quali di nazionalità bengalese, siriana e israeliana.

Costoro avrebbero gestito, a scopo di illecito arricchimento, le autorizzazioni amministrative per l’esercizio di attività commerciali su aree pubbliche e le numerose postazioni presenti nella Capitale nel settore del commercio ambulante, avvalendosi (quando necessario) di condotte intimidatorie, minacce e violenze per ottenere indebite somme di denaro.

Diverse le utilità ricevute dai pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio per le attività illecite: denaro contante, ripetuti pranzi o cene, capi di abbigliamento griffati e abbonamenti annuali per assistere a partite del campionato di calcio di Serie A.

Contestate anche ipotesi di usura con prestiti tra i 2 e i 5 mila euro e l’applicazione di tassi d’interesse annui superiori anche al 500%.

Il commento della sindaca Raggi

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha ringraziato la Procura, la Guardia di finanza e la Polizia locale “per aver sgominato il racket del commercio ambulante su Roma”.

In un tweet nel suo account ufficiale ha scritto: “Grazie a Procura, GdF e Polizia Locale per aver sgominato il racket del commercio ambulante su Roma. Diciotto arresti e il sequestro di 1 milione per estorsioni, minacce, favori. Noi andiamo avanti con il riordino delle bancarelle, in nome di legalità e sicurezza. #ATestaAlta“.