Lutto nazionale: bandiere a mezz’asta anche nei palazzi delle istituzioni. Ma il dibattito politico non si ferma

Si discute sulle misure da adottare, i sindaci del nord chiedono provvedimenti più concreti al governo, mentre nella discussione irrompe quanto avvenuto in Ungheria

Le bandiere a mezz’asta per onorare la memoria delle vittime del coronavirus. Oggi l’Italia piange, ancora una volta, morti di questa emergenza. Un’emergenza che avrà un’onda lunga da gestire. Nei prossimi giorni, forse nelle prossime ore, l’intro tra il premier Conte e le opposizioni per trovare risposte comuni a questa situazione che coinvolge la salute degli italiani e non solo: sono tante le persone che fanno fatica a provvedere al proprio sostentamento, famiglie sempre più in difficoltà. Timori per l’economia e difficoltà a dialogare con l’Europa. In questo clima fa discutere anche quanto avvenuto in Ungheria dove il parlamento ha riconosciuto pieni poteri al premier Orban per gestire la pandemia.

I partiti di maggioranza condannano Orban

Per il M5s Sergio Battelli commenta: “Mentre l’Europa tentenna, l’Ungheria viaggia verso la dittatura con la scusa del coronavirus. L’Ue sanzioni pesantemente chi abolisce la democrazia e salvi se stessa: i diritti fondamentali non possono venir meno”. Per il Pd la deriva ungherese è “inaccettabile”, Il segretario Zingaretti: “A Orban diciamo che bisogna combattere il coronavirus, non la democrazia”. Ed ancora il vicesegretario Orlando: “Il virus ha fatto ammalare anche la democrazia nel nostro continente. E’ inaccettabile. L’Europa deve far tornare indietro Orban. Un regime autoritario non può far parte dell’Unione”.

La reazione delle opposizioni

Il leader della Lega Matteo Salvini, commenta: “Poteri speciali a Orban per combattere con forza il virus? Saluto con rispetto la libera scelta del parlamento ungherese (137 voti a favore e 53 contro), eletto democraticamente dai cittadini. Buon lavoro all’amico Victor Orban e buona fortuna a tutto il popolo di Ungheria in questi momenti difficili per tutti”.

Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e anche del Partito popolare europeo chiarisce che i parlamenti sono sempre sovrani, servivano piuttosto norme comuni europee. “La responsabilità più grande è dei Paesi membri, questa strategia è distruttiva. Per superare le emergenze serve unità e leader capaci“. “Il Ppe – aggiunge Tajani – si esprimerà su quello che ha deciso Orban, il suo partito è sospeso, per verificare la coerenza politica in relazione ai nostri valori costitutivi. Rimane un problema interno all’Ungheria, la risposta non può che essere legata alle mancanze europee”.

“Molto clamore per l’approvazione da parte del Parlamento ungherese di una legge che conferisce a Orban i poteri speciali per affrontare la fase di emergenza”, osserva la Meloni che poi fa notare: Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto in Italia il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ha sospese le elezioni e sono stati rinviati il referendum e le elezioni regionali e locali”. Ed ancora: “A colpi di decreti del presidente del Consiglio è stata limitata la libertà individuale dei cittadini, parlamentari e magistrati compresi, così come quella di impresa e di commercio e sono state introdotte misure speciali in ogni ambito”.