Tensione alle stelle a Casale San Nicola quartiere romano che si trova sulla Cassia nel quale sono stati destinati alcuni profughi. I residenti si sono fatti trovare in strada e hanno protestato contro gli arrivi, alzando le braccia, urlando “no ai profughi” e cantando l’inno d’Italia. I manifestanti hanno sbarrato l’accesso alla ex scuola “Socrate” che dovrebbe accogliere i migranti. Le 250 famiglie della borgata tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, affermano che la struttura e la zona isolata non sarebbero idonei all’accoglienza e temono una vera e propria “invasione” anche alla luce del basso numero di residenti italiani.
“Per questo sono determinati a non smettere di lottare neanche adesso, quando di fronte a loro vedono schierate con grande imponenza di mezzi le forze dell’ordine – ha spiegato il movimento di estrema destra CasaPound, in piazza con i cittadini – la protesta pacifica non si arresterà fino a quando non si avrà la certezza che Casale San Nicola resterà a loro”. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, non vuole sentire ragione e ha dato l’ordine di rimuovere immediatamente il blocco. “Una commissione ha ritenuto che la cooperativa avesse i requisiti necessari – ha spiegato – se c’è gente che non è d’accordo… se passasse questo principio sarebbe finita”. Momenti di tensione quando la polizia ha effettuato una carica contro i manifestanti. Alcune balle di fieno sono state incendiate e le forze dell’ordine sono state fatte oggetto del lancio di pietre e sedie di plastica.
“I religiosi non siano vigili del fuoco, ma uomini e donne con ardore per incendiare”.…
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