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Riforma del lavoro, il Governo ha deciso: chiederà la fiducia

Il Consiglio dei ministri autorizza la questione di fiducia sul Jobs Act. Affidato dunque al ministro Maria Elena Boschi il compito di agire di conseguenza in Parlamento. E immediatamente è giunto l’appello di Gianni Cuperlo a fare un passo indietro e non accelerare sul punto. I margini temporali per avere un testo approvato per mercoledì – come vogliono il premier Matteo Renzi e il ministro del lavoro Giuliano Poletti – in tempo per il vertice europeo sul lavoro che si terrà a Milano, non sembrano concedere molto spazio ad alternative.

”E’ la nostra emergenza”, dice del lavoro il presidente del Consiglio. “Abbiamo la necessità di un’approvazione rapida e certa”, dice il ministro Poletti, perché mercoledì, al vertice europeo convocato proprio dall’Italia, “deve essere chiara la volontà del governo di fare le cose”. E mercoledì sarà poi anche il giorno in cui sul tavolo del Cdm dovrebbe arrivare la legge di stabilità. Le diplomazie del Pd, lavorano perché il testo possa approdare al voto nei tempi voluti dal Governo ma senza fiducia con una maratona parlamentare che durerebbe tutta la notte di martedì. A questa linea “ottimista” fanno pensare le dichiarazioni del capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda: “Il gruppo dei senatori del Pd è un gruppo molto equilibrato, molto maturo. Penso che voteranno compatti perché c’è la consapevolezza in tutti dell’importanza di questo provvedimento”. Di diverso tono le parole di Cesare Damiano (l’ex ministro del lavoro e presidente della commissione lavoro alla Camera che ha votato no all’odg Pd): “Mi auguro che il premier Renzi possa portare in Europa un testo condiviso sulla riforma del lavoro, ma un voto del Senato per il vertice Ue di mercoledì non mi sembra compatibile con i tempi di una normale discussione parlamentare. Tuttavia si può comunque tentare di farcela purché non si metta la Fiducia per raggiungere l’obiettivo”. 

Come annunciato da Renzi, i sindacati saranno ricevuti martedì in Sala Verde a Palazzo Chigi, proprio nello stesso giorno in cui si avvia la discussione sul Jobs Act al Senato. “L’incontro con i sindacati è una sfida reciproca”, ha detto Poletti annunciando che i temi caldi dell’incontro saranno appunto “contrattazione e rappresentanza, due argomenti che si tengono insieme”. E’ quindi verosimile immaginare che Poletti offrirà ai sindacati una legge sulla rappresentanza sindacale, da loro fortemente richiesta, per ottenere in cambio un assenso su un rafforzamento della contrattazione di secondo livello, assenso da giocarsi con i gli altri partiti di maggioranza, Ncd in testa.

Sara Sbaffi

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