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Mattarella in visita a Milano, tra Salone del Mobile e giovani detenuti

Il sistema pubblico deve dare un “efficace sostegno” al made in Italy. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione del Salone del Mobile a Milano. “La formula vincente del made in Italy e del made by Italy, che sa mettere insieme l’esportazione di nostri prodotti e l’affermazione nel mondo di tecnologie, materie prime, approccio ai mercati, stile di vita italiani – ha spiegato il Capo dello Stato – incalza il sistema delle imprese in tutti i settori e interpella il sistema pubblico perché sappia essere di efficace sostegno“.

Secondo Mattarella “la consapevolezza del nostro valore e delle energie che sappiamo mettere a sistema, espressa con misura e pacatezza, in un contesto internazionale in cui affiorano elementi di instabilità, può far sì che ripresa economica e ripresa civile possano saldamente coincidere in una stagione che rinnovi fiducia sempre maggiore”.

Soddisfatto per la “prima” dell’edizione 2017 Claudio Luti, presidente dei “I Saloni”. “E’ un gran momento – ha commentato – siamo felici per la presenza del Presidente perché dobbiamo mettere in campo il sistema Paese, e il sistema si vede quando le istituzioni prestano il loro tempo al mondo dell’industria e del commercio. Siamo onorati per questo riconoscimento e speriamo che diventi una prassi, perché per vincere le competizioni in giro per il mondo abbiamo bisogno di stare in campo tutti insieme“. La cerimonia di inaugurazione de I Saloni 2017 ha aperto la kermesse del design in Fiera che si svolge fino al 9 aprile, mentre tantissimi altri appuntamenti sono previsti per tutta la città di Milano.

Nel corso della sua visita nel capoluogo lombardo, Mattarella si è recato anche al centro polifunzionale della Comunità Nuova, dove erano presenti alcuni dei ragazzi del carcere minorile Beccaria. “Ciascun giovane è un patrimonio su cui la società investe – ha ricordato -. E quando un giovane non riesce ad esprimersi è una sconfitta per tutti”. Quando, invece, prende una strada positiva “è un successo per tutti”. Ed è questa una delle ragioni per cui ha definito “encomiabile” il lavoro per la formazione e l’avviamento al lavoro della comunità fondata da don Gino Rigoldi, lo storico cappellano del Beccaria, perché “insegnare la capacità di lavoro significa farli realizzare, farli inserire nella società da protagonisti“.

redazione

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