Lunedì nero per Piazza Affari dopo la vittoria del “No” nel referendum greco voluto da Alexis Tsipras. Milano si è attestata come maglia nera d’Europa, chiudendo con un -4,03%. Chiude in netto rialzo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Lo spread tra Btp e Bund sale a 162 punti base rispetto ai 145 di venerdì. Il tasso sul decennale del Tesoro è in rialzo al 2,38%. Male anche le altre Borse Europee. Dopo Milano la perfomance peggiore è quella di Lisbona che segna un -3,8%. Seguono Parigi (-2%), Francoforte (-1,5%) e Londra (-0,78%). A Piazza Affari crollano tutte le banche: le due big – Intesa Sanpaolo e Unicredit – lasciano sul terreno rispettivamente il 6% e il 6,1%.
Perdite generalizzate per tutte le aziende quotate sull’Ftse Mib: Enel e Telecom Italia cedono il 4% circa, Eni il 3,5%. Oltre a St (+1,7% grazie ai buoni dati sul mercato dei chip, +5% a maggio le vendite a livello mondiale), resistono tutte le società sotto Opa come Ansaldo (invariata), Wdf (-0,2%) e Pirelli (-0,8%). Fca (-1%) limita i danni grazie alle indicazioni dell’ad Sergio Marchionne sull’Ipo Ferrari e sulle buone prospettive per il mercato sudamericano nel secondo semestre. Anche Tod’s (-0,8%) si salva dai ribassi.
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