Landini (Fiom) all’attacco: “Renzi ha una visione ottocentesca”

Non sembra destinata a placarsi la polemica sulla riforma del lavoro. Ieri ad assumere una posizione critica nei confronti del governo è stato Maurizio Landini. “Mi sembra che Renzi voglia tornare all’Ottocento quando l’imprenditore poteva decidere vita e morte del lavoratore. E’ una follia!” ha detto il leader della Fiom a Piazzapulita su la 7. Il premier continua a ribadire che intervenire sull’art. 18 è fondamentale per creare posti di lavoro. Ma per Landini quanto affermato dal presidente del Consiglio non corrisponde al vero: “Se Renzi mi racconta che per dare diritti agli uni deve toglierli agli altri sta dicendo una bugia”.

Il segretario generale della Fiom, tuttavia, non cerca lo scontro ma chiede al capo del governo un “confronto pubblico”.E’ ora di far un’operazione verità, di dire le cose come stanno, a partire dall’articolo 18″ ha spiegato in un’intervista rilasciata a Repubblica. Per sbloccare lo stallo Renzi ha proposto di prevedere il reintegro anche in caso di licenziamento per motivi disciplinari, ma per il sindacalista non si tratta di un’apertura:  “Non prendiamoci in giro, nel discorso di Renzi, per quanto riguarda l’articolo 18 non c’e’ nessuna novità – ha sottolineato – siamo di fronte ad un ulteriore spacchettamento della norma dopo quello già operato dalla Fornero”.  Il giudice che decide per il reintegro “lo fa – ha evidenziato Landini – perché considera false le motivazioni che hanno portato al licenziamento. Se annullo il reintegro vuol dire che l’azienda, anche con motivazioni false, puo’ licenziare e che l’onere della prova cade sulle spalle del lavoratore”. Piuttosto, suggerisce, “Renzi faccia un decreto sul rientro dei capitali, sul riciclaggio, sul falso in bilancio, sugli appalti. Il taglio dell’articolo 18 interessa solo alla Confindustria e non serve”.