Renzi intanto insiste che l’articolo 18 non può restare e a riguardo afferma: “Non basta dire che si confermerà il diritto di reintegra per i licenziamenti discriminatori”. Il premier paragona la sinistra Pd al museo delle cere e Cuperlo replica così: “ Il presidente del consiglio non ha risposto a una semplice domanda: perché per estendere i diritti a chi non li ha bisogna togliere alcuni diritti a chi li ha?”.
Renzi dice che la riforma del lavoro “non passa solo dalla riforma dell’articolo 18, ma anche attraverso la cancellazione della legge Fornero, la cancellazione degli studi di settore e dalla scelta coraggiosa di fare quello che fanno altri 40 paesi al mondo ovvero dimezzare le tasse con un’aliquota fiscale unica del 20 per cento uguale per tutti”.
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