AMA, DOPO 38 ANNI LA PRIMA GARA PRIVATA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI

Finisce un’era per l’Ama, che si prepara a chiudere con Manlio Cerroni. L’azienda capitolina dei rifiuti sta infatti per mettere a bando per la prossima settimana una gara che riguarda le circa 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati di Roma, che dal 2009 vengono trattate nei due impianti di Malagrotta, e dal 2013 anche nel tritovagliatore di Rocca Cencia, che fanno capo al “magnate dei rifiuti”. L’azienda di Fortini cambia decisamente pagina: dopo sei anni di contratti a trattativa privata, e anche di ordinanze in alcuni casi, che hanno consentito all’avvocato Cerroni di occuparsi del trattamento di quasi un terzo della produzione capitolina di immondizia. Ama per la prima volta lancerà una competizione proponendo un accordo di programma per quattro anni, per un totale di 2,4 milioni di tonnellate totali da trattare e successivamente smaltire nei termovalorizzatori.

È stato proprio Fortini ad annunciare la novità durante una riunione con le organizzazioni sindacali: “Per la prima volta da 38 anni la società metterà a gara tutti i rifiuti indifferenziati”, evitando così di consegnarli “per vie spicce all’avvocato Cerroni senza una procedura di gara”. La svolta epocale arriva “grazie all’iniziativa del governo Renzi – dice ancora il numero uno della municipalizzata – che con l’articolo 35 dello Sblocca Italia ha stabilio che l’Italia è una”, e dunque chi ha bisogno di utilizzare impianti di recupero energetico dei rifiuti “può farlo nell’ambito nazionale e chi ha disponibilità di ricevere rifiuti da trattare per recuperarli a fini energetici può offrirsi”.

Rimane però l’arbitrato intentato da Colari contro l’Ama da 900 milioni. In presenza di questo quadro, è possibile che la carta che Ama sta per calare avrà delle conseguenze: “la svolta non sarà indolore, temiamo ritorsioni e pesanti conflitti. Auspichiamo che la gara non vada deserta e che si affermi la legalità- ha detto Fortini- gli arbitri, al loro interno pure divisi, hanno perfettamente tracciato il percorso di legalità e verità anche grazie alla perizia del professor Laghi, secondo la quale non è possibile attribuire ad Ama nè quantificare un danno da questa causata a Cerroni. Non credo siano possibili dei colpi di scena”. Ma le conseguenze di un lodo arbitrale negativo per Ama potrebbero essere disastrose