Altalena spread

Nella mattinata di oggi si è riaffacciato l'incubo spread. Il differenziale ha infatti toccato quota 270 per poi ristabilizzarsi a 260. Sulla tenuta dell'economia italiana, Matteo Salvini si era espresso nella sua intervista concessa a Sky Tg24: “L'economia italiana è salda abbiamo degli imprenditori eroici che hanno resistito alla tempesta, la rivoluzione fiscale che porteremo avanti renderà ancora più appetibile venire a investire e vivere in Italia”. In particolare, il ministro dell'Interno aveva detto sullo spread: “Ci sono tanti investitori esteri che stiamo contattando, tanti imprenditori che non vedono l'ora di investire in Italia. Ci chiedono solo un sistema fiscale migliore, meno burocrazia e riforma della giustizia”.

Trend negativo da ieri

Già la giornata di ieri aveva visto un andamento negativo di Piazza Affari che era stata la peggiore in Europa ed era stata accompagnata dal preoccupante trend del differenziale attestatosi a quota 246. Il rialzo degli ultimi giorni potrebbe essere collegato alle decisioni che il ministro dell'Economia,Giovanni Tria dovrà prendere in merito alla legge di bilancio. Le tensioni sui mercati sono riprese proprio in concomitanza con il vertice di maggioranza che ha avuto luogo ieri e durante il quale è probabile che il titolare del Mef abbia invitato alla cautela i suoi colleghi per frenare le spese previste e rassicurare gli investitori internazionali.

L'Italia e lo spread

Dai giorni di crisi del governo Berlusconi nel 2011 l'opinione pubblica italiana ha imparato a conoscere il differenziale tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi. All'epoca i berlusconiani sostennero che lo spread fosse l'arma utilizzata per un presunto complotto dei mercati internazionali che mirava a far cadere il governo di centrodestra, poi sostituito dall'esecutivo tecnico di Mario Monti. Curiosamente, oggi che ritorna ad affacciarsi l'incubo spread, sebbene con proporzioni decisamente più attenuate rispetto al 2011, è proprio Forza Italia ad attaccare il governo su questo punto. Lo fa con Renato Brunetta, ex capogruppo alla Camera dei Deputati, per il quale  sarebbe “evidente che gli acquirenti internazionali hanno ricominciato a vendere i nostri titoli di Stato”.