All’Italia 40 milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech da inizio 2021

L'Unione Europea ha già opzionato alla Pfizer 200 milioni di dosi più altre eventuali 100, a seconda dell'andamento della pandemia

Il vaccino anti Covid prodotto da Pfizer

Viene firmato oggi, 11 novembre, il contratto con l’azienda farmaceutica Pfizer per la fornitura dei vaccini. La firma segue l’annuncio dell’azienda statunitense di aver ottenuto un vaccino anti-Covid con un’efficacia al 90%.

L’Unione Europea ha già opzionato 200 milioni di dosi più altre eventuali cento in tranches successive a seconda dell’andamento della pandemia. Secondo il governo tedesco, le prime dosi arriveranno in Ue già nel primo trimestre 2021.

Le dosi per l’Italia

L’Italia avrà accesso da subito ad almeno 27 milioni di dosi (il 13,51 % del totale) che salirebbero a 40 milioni con la seconda eventuale tranche. La ripartizione delle dosi avviene sulla base della popolazione di ciascun Stato membro e il dato si ricava da fonti Eurostat. Ma la percentuale di dosi per l’Italia potrebbe anche essere più alta: con la procedura che partirà giovedì 12 novembre, gli Stati avranno 5 giorni per ridurre la loro quota, facendo aumentare le dosi per gli altri.

Come funziona il vaccino

Il vaccino anti Covid sviluppato dalle aziende Pfizer e BioNTech si basa su una delle tecnologie più innovative e avanzate che utilizzano la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus. Utilizzare l’Rna messaggero (mRna) è stata una scelta dettata dall’esigenza di riuscire a produrre vaccini in breve tempo, ottenendo al contempo una risposta immunitaria ottimale.

Il gruppo di lavoro italiano

In Italia è attivo dal 4 novembre un gruppo di lavoro sui vaccini anti Covid. Il gruppo è composto da 15 esperti ed ha il compito di organizzare la logistica della distribuzione in tutte le regioni Italiane. Verrà data precedenza alle persone più esposte, sanitari e anziani, per procedere per gradi fino ai bambini, i meno sensibili sia al contagio, sia alle complicazioni date dal Covid-19.

Il gruppo è coordinato dal direttore alla prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Al suo interno ci sono rappresentanti del ministero della Salute, dell’Iss e altri esperti esterni che si dovranno occupare di tutto il piano, dal trasporto alla conservazione, fino all’arrivo ai medici che lo somministreranno ai cittadini.

Sette aziende in corsa

Sono diverse le aziende in corsa per il vaccino anti-covid. La Commissione Europea, dal canto suo, ha già firmato tre contratti con tre diverse aziende farmaceutiche e sta per firmarne altri quattro, per un totale di sette aziende in corsa. Lo ha spiegato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

Stop al vaccino Sinovac in Brasile

La corsa al vaccino è irta di ostacoli. Ieri il Brasile ha sospeso le sperimentazioni del vaccino cinese CoronaVac a causa di un ‘grave incidente’, senza specificare cosa sia successo. Lo ha annunciato l’ente regolatore brasiliano.

Lunedì scorso il governatore di San Paolo, Joao Doria, aveva annunciato che le prime 120 mila dosi di vaccino contro il Covid prodotte dalla cinese Sinovac Biotech, finora uno dei più promettenti, sarebbero state distribuite in Brasile entro il prossimo 20 novembre. Sulla natura dell’incidente, che ha coinvolto un ricevente volontario, non sono stati forniti dettagli se non che sarebbe avvenuto il 29 ottobre.

La battuta d’arresto per il CoronaVac è arrivata casualmente lo stesso giorno in cui la Pfizer ha dichiarato che il proprio vaccino aveva mostrato un’efficacia del 90%, con relativa impennata i mercati globali.

Entrambi i vaccini, Pfizer e Sinovac, sono in fase di sperimentazione III, la fase finale del test prima dell’approvazione per l’utilizzo sull’uomo. Entrambi, inoltre, sono in fase di sperimentazione in Brasile, il Paese con il numero più alto di vittime – ad oggi, secondo la Johns Hopkins University, sono 162.802 – dopo gli Stati Uniti che ne hanno quasi 240mila ma su una popolazione dei 330 milioni di abitanti, contro i “soli” 220 milioni del Brasile.