Visita del segretario di Stato Usa in India

Dopo le tappe in Arabia Saudita ed Emirati Arabi, Paesi che ha definito “grandi alleati”, Mike Pompeo, segretario di Stato Usa, arriverà questa sera nella capitale indiana e vi resterà fino al 27 giugno. Pompeo incontrerà domani mattina il ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar e, subito dopo, il primo ministro Narendra Modi: la visita sarà il primo incontro bilaterale ad alto livello dopo le elezioni indiane, che hanno confermato il premier. Si prevede che nei prossimi giorni Modi, dopo il meeting con Pompeo, incontrerà a due anche il presidente statunitense, Donald Trump, ai margini del vertice del G20, che inizierà in Giappone, a Osaka il 28 di giugno. Temi probabili dei colloqui: il terrorismo, l'Afghanistan, l'Indo-Pacifico, l'Iran, le spinose questioni commerciali e il rafforzamento dei legami nella difesa.

Scandali e scontri politici

La visita del segretario di Stato statunitense cade nel pieno di una bufera politica e giudiziaria. Viral Acharya, Vice Governatore della Rbi, la Banca centrale indiana, si è dimesso in anticipo di sei mesi dalla scadenza del suo mandato. Acharya, docente di Economia alla Stern School of Business della New York University, dove tornerà in agosto, è il secondo alto funzionario a dimettersi in pochi mesi, dopo l'abbandono, lo scorso dicembre, del governatore Urjit Patel. Acharya è uno strenuo sostenitore della necessità dell'indipendenza dell'istituto bancario e aveva appoggiato le posizioni di Patel, anche lui contrario al trasferimento del surplus al governo, all'aumento del credito alle piccole realtà, all'alleggerimento dei vincoli per le banche pubbliche e al sostegno economico alle società finanziarie non bancarie proposte dal governo, riferisce l’Ansa. All'interno della RBI, Viral aveva la responsabilità delle politiche monetarie: secondo fonti della Banca, per sostituirlo si cercherà un altro candidato esterno.

Tangentopoli nel Bengala

Momenti difficili per politici e amministratori pubblici del Bengala: dopo l'invito anticorruzione della Governatrice Mamata Banerjee, che la settimana scorsa ha detto che gli esponenti del Trinamool Party, il suo partito, devono restituire “il pizzo” estorto per programmi statali gratuiti, da alcuni giorni un centinaio di abitanti del villaggio di Srichandrapur, nel distretto di Birbhum, tiene sotto assedio Uttam Bauri, e Rajib Ankure, membri del consiglio del villaggio ed esponenti del Trinamool. Il quotidiano The Telegraph racconta che gli abitanti chiedono la restituzione delle mance versate per avere l'assegnazione di 50 nuovi alloggi, costruiti nell'ambito del Pradhan Mantri Aawas Yoyjana, un progetto di edilizia pubblica. Mithu Bauri denuncia che i due politici le hanno chiesto somme dalle cinquemila alle 17 mila rupie, (da 70 a 225 euro), per completare la realizzazione della sua casa, e che almeno una dozzina di abitazioni non sono mai state finite, perché gli assegnatari non hanno potuto pagare, sottolinea l’Ansa. Tra i leader del Trinamool serpeggia un'evidente inquietudine: un dirigente di Kolkata, che chiede l'anonimato, sottolinea che in passato ci sono state proteste per queste pratiche di corruzione, “purtroppo molto diffuse, e probabilmente causa del nostro insuccesso elettorale”, dice; “ma nessuno aveva mai osato chiedere la restituzione del denaro. Mamata Banerjee, col suo appello, ha scoperchiato un vaso di Pandora”.