Usa, mille miliardi in 30 anni per il nucleare

[cml_media_alt id='6510']obama nobel pace[/cml_media_alt]Era il 12 settembre del 2012 e il presidente Barack Obama, in una nota dalla Casa Bianca, informava i cittadini di essersi schierato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, contro l’Iran, “per impedirgli di ottenere l’arma nucleare”. I due leader erano entrati in stretta cooperazione e avevano discusso di fronte al mondo della minaccia rappresentata dal programma iraniano per l’arricchimento dell’uranio, ribadendo quanto fossero “uniti nella loro determinazione contro il Paese dell’allora presidente Ahmadinejad”.
Qualche anno prima, precisamente nel 2009, l’impegno di Obama era stato ben premiato dal comitato norvegese “Den norske Nobelkomité”, che gli consegnò il Nobel per la Pace con la specifica intenzione di riconoscere “i suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari, per la straordinaria diplomazia internazionale e per la cooperazione tra i popoli” . Il premio lo rese “sorpreso, onorato e profondamente commosso”, ma anche “non sicuro di meritarlo”.

Il New York Times, proprio ieri, ha snocciolato una serie di cifre molto interessanti: secondo uno studio federale riportato dalla stessa testata, il valore del programma atomico in fase di sviluppo negli Usa raggiungerà i mille miliardi di dollari nell’arco di trent’anni. E tale espansione, secondo i giornalisti del Nyt, “avviene sotto un presidente come Obama, che oltre ad aver ricevuto il Nobel per la Pace portò avanti, negli anni scorsi, una campagna per un mondo libero dal nucleare facendo del disarmo uno dei target principali della politica di difesa Usa”. Tutto questo, secondo gli analisti, “non appare possibile con molti Paesi in guerra”.