Trump in visita alla sinagoga della strage

Sono trascorsi solo un paio di giorni dall'assurda carneficina di Pittsburgh, dove il killer suprematista Robert Bowers ha ucciso 11 persone all'interno della sinagoga Tree of Life dove, in quel momento, in centinaia erano raccolti in preghiera. L'ennesima strage insensata, figlia della follia e dell'odio, condannata con forza anche dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, posto di fronte a una nuova tragedia perpetrata dall'utilizzo di armi da fuoco destinata a far discutere come, del resto, accaduto tante, troppe volte nel corso della storia americana, una scia di sangue da Columbine a Sandy Hook, dal Mandalay Bay alla Marjory Stoneman Douglas. Le 11 vittime del folle di Pittsburgh sono state commemorate dallo stesso Tycoon, recatosi in visita alla sinagoga teatro della strage assieme alla First lady Melania, a sua figlia Ivanka e al genero Jared Kushner, oltre che al segretario del Tesoro Steven Munchin.

La contestazione

Una giornata che, però, si è rivelata tutt'altro che facile per il presidente americano, contestato lungo la strada che collega Tree of Life all'ospedale di Pittsburgh (dove sono ricoverati diversi feriti), nel quale Trump si stava recando per incontrare i superstiti delle raffiche di proiettili di Bowers, vedendosi costretto a cambiare l'itinerario per evitare la folla dei contestatori. Centinaia le persone scese in strada, agitando cartelli contro il presidente sui quali campeggivano slogan del tipo “Osserva le tue parole” o “L'odio non funziona nei nostri quartieri”. Pare che molti funzionari locali avessero chiesto alla Casa Bianca di posticipare la visita presidenziale almeno fino ai giorni successivi alla sepoltura delle vittime.

Le assenze

Nonostante il clima di contestazione, Trump ha proseguito la sua visita assieme alla famiglia e al segretario al Tesoro. L'invito a non partecipare è stato però raccolto dalla maggior parte dei funzionari della Casa Bianca, tra i quali il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, il presidente della Camera Paul Ryan, il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer e la leader della minoranza della Camera Nancy Pelosi. A riportare il loro forfait sarebbero state due fonti del Congresso, citate dalla Cnn. Solo due uffici, quelli gestiti rispettivamente da McConnell e Ryan, hanno giustificato l'assenza dei dirigenti per “conflitti di programmazione”. Assenti, per motivi diversi, anche i due senatori della Pennsylvania Pat Toomey (repubblicano) e Bob Casey (democratico), quest'ultimo non invitato dalla Casa Bianca secondo il suo ufficio comunicazione. Il senatore, a ogni modo, parteciperà alla veglia per le vittime della strage organizzata in un'altra zona dello Stato.