Tensioni Usa-Corea, Xi chiama Trump: “Si raggiunga soluzione con mezzi pacifici”

Colloquio telefonico tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo americano Donald Trump. Al centro della chiamata, le questioni legate alla Corea del Nord e alla Siria. A riportarlo è la televisione di Pechino, la Cctv, secondo la quale Xi ha posto l’accento sugli armamenti di Pyongyang e sulla “necessità di una soluzione attraverso mezzi pacifici”.

Penisola coreana denuclearizzata

La Cctv ha aggiunto che il presidente Xi ha fatto leva sull’obiettivo di una penisola coreana “denuclearizzata” al fine di raggiungere “la pace e la stabilità”. Il colloquio telefonico ha permesso al presidente cinese di rimarcare la necessità che le due principali potenze economiche del pianeta abbiano maggiori comunicazioni e coordinamento sulle più importanti questioni internazionali. Infine, Xi ha sollecitato “sforzi congiunti” tra Cina e Usa per fare in modo che la futura visita di Trump a Pechino possa essere “produttiva”. Poi, sulla questione siriana, Xi Jinping ha definito “inaccettabile” l’uso delle armi chimiche in Siria. Secondo quanto riferito dall’agenzia Nuova Cina, il presidente cinese ha auspicato “una sola voce” in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Trump: “Assad animale, Putins sostenitore del demonio”

Mentre è in corso l’incontro tra il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Trump definisce “un animale” il presidente siriano Bashar Assad in un’intervista rilasciata a Fox Business Network. Sulla situazione in Siria, ha aggiunto Trump, Vladimir Putin sta dando il suo sostegno ad “una persona diabolica, molto negativa per il genere umano”. Nell’incontro, secondo quanto riporta Ria Novosti, Lavrov avrebbe sottolineato che Mosca ritiene vitale che in futuro non ci siano altri attacchi americani in Siria. “La sua visita cade al momento giusto: per noi è importante capire le reali intenzioni del governo americano e le sue posizioni dopo alcune affermazioni contraddittorie”. Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Rex Tillerson. “Non dateci una falsa scelta fra l’essere con voi o contro di voi”, ha aggiunto Lavrov.

Le tensioni Usa-Corea

Ieri Trump, su Twitter, aveva detto: “La Corea cerca guai”, replicando, con altrettanta durezza, alle minacce di Pyongyang, che aveva evocato “la guerra” dopo “la decisione offensiva” di inviare la portaerei Carl Vinson verso la penisola coreana. “Se la Cina decide di aiutare sarebbe magnifico. Altrimenti, risolveremo il problema senza di loro!”, aveva aggiunto il presidente americano. Pyongyang ha denunciato: le “spericolate mosse americane per invadere il Nord hanno toccato una fase seria. Se gli Usa osano optare per un’azione militare, siamo pronti a reagire”.

Corea: “Pronti a reagire”

La Corea del Nord ha promesso “dure contromisure alle azioni offensive” degli Usa. L’invio della portaerei Usa Carl Vinson, secondo un portavoce del Ministero degli Esteri, ha confermato che le “spericolate mosse americane per invadere la Corea del Nord hanno toccato una fase seria dei suoi scenari. Se gli Usa osano optare per una azione militare, come un ‘attacco preventivo’ e la ‘rimozione del quartier generale’, la Corea del Nord è pronta a reagire a ogni tipo di guerra desiderato dagli Usa”.