Tensioni a Gerusalemme dopo l’uccisione di un militante isrealiano

A Gerusalemme la tensione è tornata altissima: il rabbino Yehuda Glick, attivista dell’ultradestra responsabile di diverse incursioni sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme – che per gli ebrei è il Monte del Tempo – è stato vittima di un attacco da parte di un palestinese vestito da motociclista: l’attentatore, Muatax Hijazi, è stato poi ucciso da un’unità speciale dell’esercito israeliano mentre si trovava in casa. Benjamin Netanyahu ha ordinato la chiusura ad oltranza sia per musulmani che per ebrei della Spianata delle Moschee.

L’attacco è avvenuto in seguito alla partecipazione di Glick a un dibattito sulle rivendicazioni ebraiche rispetto al Monte del Tempio: dopo aver esposto le proprie posizioni assieme ad altri oratori – tra cui deputati della destra nazionalista ed esponenti del governo di Netanyahu – è stato ferito da colpi di arma da fuoco per essere poi ricoverato in ospedale in condizioni che le autorità definiscono “gravi”.

Ma ulteriori incidenti si sono verificati immediatamente dopo l’uccisione di Muataz: secondo la radio militare, il palestinese era armato ed ha opposto resistenza alla cattura, costringendo gli agenti a sparare. Hijazi è morto dissanguato dopo esser stato lasciato a terra per lungo tempo e nessuno ha avuto modo di soccorrerlo: giovani che volevano avvicinarglisi, infatti, sono stati dispersi dalla polizia con proiettili di gomma. Il palestinese era un militante della Jihad islamica che viveva nel rione palestinese Silwan, a ridosso della Città vecchia di Gerusalemme. Il suo è lo stesso rione in cui abitava Abdel Rahman a-Shaludi, il palestinese che questo mese ha travolto gruppi di ebrei con la propria automobile uccidendo una donna e una neonata, per essere poi ucciso dalle forze dell’ordine.