Si sgonfia l’effetto “Charlie Hebdo”, crollano i consensi per Hollande

In seguito agli attentati di Parigi si era registrato un effetto “unità” del Paese come reazione all’ondata di terrorismo, che aveva fatto aumentare di 10 punti percentuale, nel mese di febbraio, la popolarità del presidente Francois Hollande e del suo primo ministro Manuel Valls. Il fenomeno però è stato di breve durata e il tandem di governo è ora in caduta libera nei sondaggi. L’ultimo “barometro politico” condotto dalla società di rilevazioni demografiche Csa per conto del quotidiano “Les Echos”, registra per Hollande un calo del 4%, oggi solo un quarto dei francesi afferma di “avere fiducia” nel presidente e nel suo modo di “affrontare efficacemente i principali problemi” di cui soffre il Paese. Per quanto riguard Valls la caduta di fiducia è ancora più pronunciata, scende a meno 7%, anche se in termini assoluti la sua popolarità resta più alta di quella del primo ministro, segnando un 37%.

Secondo il presidente dell’istituto Csa, Bernard Sananès, il riflusso segna la fine del cosiddetto “effetto Charlie”, ed il ritorno “dei temi economici al centro delle preoccupazioni” dei francesi. Quindi i “numerosi segnali di ripresa dell’economia” annunciati da Hollande, in particolare la leggera diminuzione della disoccupazione a gennaio, non sono stati percepiti dall’opinione pubblica in modi significativo, cioè “come il segno di un’inversione di tendenza e di una situazione economica governata” come dovrebbe. Csa ritiene che i dati del sondaggio siano “inquietanti” anche per il Partito socialista del presidente, dato che tra due settimane ci sarà in Francia il primo turno delle elezioni dipartimentali, dato che il livello attuale di popolarità del presidente è uguale a quello della vigilia delle elezioni municipali che nel marzo 2014 segnarono una bruciante sconfitta per i Socialisti e per la sinistra in generale.

Ad oggi sembrano davvero lontani i primi giorni di gennaio in cui l’Eliseo riuscì a intercettare il senso di smarrimento e di paura dei francesi rappresentando la repubblica contro l’ondata jihadista che aveva investito in maniera sconvolgente la società transalpina. La grande manifestazione di Parigi che ha visto sfilare i grandi leader mondiali è stato indubbiamente un momento di alta popolarità per il presidente, che forse aveva avuto l’illusione di conquistare il cuore dei francesi. Ma oggi tutti i nodi vengono al pettine, come la scelta di Hollande di non invitare Le Pen all’evento, fatto che ha evidenziato la disgregazione del paese, incapace di pacificarsi per l’occasione con il rappresentante di una forza politica che peraltro risulta in impetuosa crescita di consensi.