Monsignor Gallagher: “Guardare alle periferie e al Cielo per risolvere i problemi europei”

“Potrebbe sembrare paradossale, ma più le persone che hanno responsabilità negli ambiti della politica, dell’economia, della cultura e del benessere guarderanno verso gli uomini e le donne nelle periferie della nostra società, più porranno la dignità dell’individuo al centro delle loro attività, promovendo in tal modo il bene comune di tutti”. Lo ha affermato oggi a Bratislava l’arcivescovo Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, durante l’incontro dei consulenti giuridici delle Conferenze episcopali in Europa. Ripercorrendo per ampi tratti il discorso di Papa Francesco al Consiglio d’Europa del 25 novembre scorso, il presule ha evidenziato come una delle principali preoccupazioni per il continente sia che “il denaro sembra essere diventato più importante delle persone, specialmente di quelle povere e vulnerabili”.

Vi è oggi, ha detto citando il Pontefice, “la tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali – sono tentato di dire individualistici – che cela una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale e antropologico, quasi come una ‘monade’, sempre più insensibile alle altre ‘monadi’ intorno a sé”. Rivolgendosi ai responsabili della società ha sottolineato che più questi “guarderanno verso il cielo, vale a dire vero alti ideali, senza permettere ai valori di mercato di dominare il loro lavoro, più sarà grande l’unità tra rappresentanti e quanti prendono le decisioni e più sarà grande anche la capacità di risolvere i problemi che minacciano le nostre società”.

“Il guardare alla periferia e al cielo – ha aggiunto – non distoglie dall’essenziale; al contrario, ordina le nostre azioni nel modo giusto, così che possano davvero proteggere i diritti umani. Il cristianesimo insegna a guardare a entrambi: ai margini e verso il cielo”. Monsignor Gallagher ha poi posto l’attenzione sui “problemi concreti”, le “sfide dell’Europa”, “specialmente le preoccupanti condizioni dei migranti che cercano nel nostro continente protezione per la loro vita e per la loro famiglia”. “In considerazione delle forze crescenti – ha proseguito – che cercano di relegare il cristianesimo all’ambito privato, eliminandolo dal discorso pubblico, è significativo che dopo il discorso del Papa a Strasburgo – e forse addirittura grazie ad esso – l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa abbia adottato una risoluzione che contrasta la discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa”.