Schermaglie Londra-Ue sul periodo transitorio

La Gran Bretagna è pronta a contestare la data del 31 dicembre 2020 che dovrebbe sancire la fine del periodo transitorio successivo all'uscita formale dall'Unione europea.

La posizione di Londra

La posizione del governo di Theresa May emerge dalla bozza di posizione negoziale britannica sulla vicenda pubblicata dai media dell'Uk. “Il Regno Unito ritiene che la durata del periodo (transitorio) dovrebbe essere determinata semplicemente da quanto tempo ci vorrà per preparare e attuare i nuovi processi e i nuovi sistemi che saranno alla base della futura partnership”, si legge nel documento. L'esecutivo convervatore sostiene che il periodo transitorio debba durare “circa due anni” e vuole “discutere con l'Ue” le ragioni per cui ha proposto la data del 31 dicembre 2020. A quanto si apprende a Bruxelles, Londra intende comunque ribadire che la transizione deve essere limitata nel tempo.

Rapporti futuri 

Nel corso di briefing preparatorio del vertice informale dei capi di Stato e di governo in programma venerdì prossimo a Bruxelles, un alto funzionario Ue ha spiegato ha affermato che i leader dei 27 adotteranno “in marzo” le linee guida per le trattative sulle relazioni future con Londra. L'orientamento dell'Unione europea dovrebbe essere comunicato da Donald Tusk durante l'incontro con i capi di Stato e di governo.  

In fuga

Secondo il Financial Times, intanto, il colosso alimentare anglo-olandese Unilever potrebbe scegliere Rotterdam, in Olanda, piuttosto che Londra, come nuova sede per i suoi quartier generali unificati. Secondo il Ft esponenti del governo britannico hanno avuto colloqui con Unilever per evitare che sposti la sua sede a Rotterdam e una decisione in questo senso non è ancora stata presa, ma fonti governative britannicheconfessano che “non sarebbero sorprese“, se ciò avvenisse.