Attacco di Boko Haram: sono 111 le ragazze scomparse

Sono 111 le studentesse scomparse a seguito dell'attacco condotto lo scorso 19 febbraio da un commando di Boko Haram in una scuola dello Stato di Yobe, in Nigeria

Svanite

A riferirlo è stato lo stesso governatore della regione, citato dalla Bbc. La maggior parte delle studentesse e degli insegnanti sono riuscite a scappare la sera dell'assalto dopo aver sentito gli spari dei jihadisti che si stavano avvicinando alla scuola nel villaggio di Dapchi. Al momento le autorità non parlano ancora di “sequestro” delle studentesse. A lanciare l'allarme sono stati i genitori che si sono ritrovati stamani fuori dall'istituto. Anche sul numero delle giovani coinvolte si sono susseguite più versioni, finché il comandante Abdulmaliki Sumonu non ha spiegato che “su 926 studentesse, 815 sono tornate a scuola il giorno dopo l'attacco”. L'ufficiale, tuttavia, ha negato che la sparizione abbia a che fare con rapimenti.

Il blitz

I miliziani sono arrivati a bordo di pickup nel villaggio di Dapchi poco dopo le 18 e hanno preso di mira la scuola, secondo quanto ha spiegato lo sceriffo locale Aisami. “Appena arrivati hanno iniziato a sparare e ad attivare esplosivi – ha spiegato -. Questo ha attirato l'attenzione delle ragazze della Scuola secondaria di scienze, così che sono state in grado di fuggire prima che gli aggressori entrassero nell'istituto”. I combattenti di Boko Haram hanno saccheggiato la scuola prima di fuggire. In un primo momento le autorità locali avevano affermato che tutte le persone erano riuscite a mettersi in salvo. Solo oggi si è venuto a sapere che all'appello mancano numerose giovani. “Le nostre ragazze sono scomparse da due giorni e non sappiamo dove si trovino”, ha detto Abubakar Shehu, zio di alcune delle studentesse. “Ci è stato detto che erano fuggite in altri villaggi, ma siamo stati in tutti quelli menzionati, senza successo. Iniziamo a temere che sia successo il peggio e abbiamo paura di dover affrontare un nuovo scenario come quello di Chibok“. Il richiamo è alla vicenda del rapimento di 270 giovani nella città dello Stato di Borno nel 2014. Di queste un centinaio sono riuscite a tornare nelle proprie famiglie.