SARKOZY SI RIPRENDE LA FRANCIA

Gli occhi gli brillavano mentre pronunciava quasi incredulo: “Mai, nella Quinta repubblica, la destra aveva raggiunto un risultato del genere”. Nicolas Sarkozy, presidente dell’Ump, dopo gli exit poll che confermano la vittoria del centrodestra e gli “regalano” una settantina delle 101 province francesi, si lascia andare. Secondo le anticipazioni infatti, l’Ump, alleato con i centristi dell’Udi, avrebbe conquistato tra i 64 e i 70 dipertimenti mentre la sinistra tra i 27 e i 31. Non riesce il colpaccio all’estrema destra del Front National di Marine Le Pen, che non conquista nessuna provincia. Una disfatta annunciata per i socialisti di Hollande.

Fino a oggi erano i socialisti ad amministrare 61 province su 101, il che testimonia quanto sia in calo la popolarità dell’attuale presidente, che deve fare i conti con un’economia in sofferenza e attacchi terroristici che hanno minato la trabquillità dei francesi. La vittoria del partito di Sarkò è dovuta in parte all’accordo che al primo turno aveva stilato con le piccole formazioni politiche del centro, Udi e Modem. Ma da più parti si invoca anche un “effetto Sarkozy “, cioè il ritorno dell’uomo forte che dall’autunno 2014 ha preso in mano le redini del suo partito. L’ex presidente appare così in pole position per le primarie che l’anno prossimo designeranno il candidato Ump alle presidenziali del 2017.

La sinistra si lecca le ferite e ammette la sconfitta: “Questa sera la destra repubblicana ha conquistato una vittoria incontestabile”, ha dichiarato il premier, Manuel Valls, che dovrebbe comunque restare al suo posto. Per Valls “le percentuali troppo elevate” raggiunte dall’estrema destra sono “il segno di un duraturo sconvolgimento per la vita politica francese” e “una sfida per la democrazia”. Annunciate nuove misure nei prossimi giorni per rilanciare gli investimenti pubblici e privati e un abbassamento delle tasse su nove milioni di case.