Ramadan di sangue sulle strade turche: 35 morti per incidenti automobilistici

E’ di almeno 35 morti e oltre 150 feriti il bilancio degli incidenti stradali avvenuti nelle ultime 48 ore in Turchia, in coincidenza con il grande esodo per la festività dell’Eid al Fitr, che si celebra alla fine del mese sacro islamico del Ramadan. La conta delle vittime è stata effettuata dall’agenzia Dogan. Ogni anno, nonostante gli appelli alla prudenza delle autorità, durante le festività islamiche si registrano decine di morti sulle strade della Turchia, prese d’assalto per le tradizionali visite ai familiari e dai turisti.

In occasione dell’ultima festività del Ramadan oltre 100 mila i rifugiati siriani tornati nei giorni scorsi nel loro Paese dalla Turchia. Ankara aveva deciso la riapertura temporanea dall’inizio di giugno dei valichi di frontiera di Cilvegozu e Oncupinar, permettendo così il passaggio nelle zone del nord della Siria ritenute sicure dopo l’operazione militare turca “Scudo dell’Eufrate”. L’attraversamento legale di massa è stato reso possibile con uno speciale “permesso per festività religiose“. Nei prossimi giorni, i profughi potranno tornare indietro esibendo i documenti rilasciati dalle autorità di Ankara.

Anche quest’anno la sacralità del periodo di astinenza e digiuno è stata scandita dai numerosi attacchi terroristici. I primi a essere stati colpiti sono stati i cristiano-copti d’Egitto. Il 26 maggio si contano 35 morti, tra i quali anche molti bimbi, in un assalto a un bus a sud del Cairo. Passano due giorni e a Manchester un kamikaze si fa esplodere al termine del concerto di Ariana Grande, uccidendo 23 persone. Il 3 giugno a Londra tre attentatori scatenano il terrore: un furgone piomba sulla folla sul London Bridge, poi i killer scendono e accoltellano i passanti. Il bilancio è di 8 morti. Ancora qualche giorno, il 6, e un uomo armato di martello tenta di aggredire gli agenti a Notre Dame, nel cuore di Parigi, finendo ucciso dai poliziotti. Giorni dopo un uomo tenta ancora di uccidere degli agenti sugli Champs Elysées.

Il 7 va in scena l’azione più drammatica: un commando di terroristi fa irruzione nel Parlamento iraniano. Spari, esplosioni e killer armati di cinture esplosive. Quasi in contemporanea un altro attacco viene sferrato nel mausoleo di Khomeini. Il bilancio del primo attentato Isis in Iran – che combatte con le sue milizie a fianco di Bashar Assad in Siria e in Iraq partecipa all’assedio di Mosul – è di 17 morti.