Prime crepe nell'alleanza anti Assad

Scintille fra Donald Trump ed Emmanuel Macron dopo l'attacco missilistico in Siria, condotto da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna

L'intervista

A far esplodere la polemica fra i due leader una lunga intervista rilasciata da Macron in tv, alla quale ha replicato – smentendone alcune affermazioni – l'inquilino della Casa Bianca. “L'operazione è riuscita sul piano militare, i missili hanno raggiunto gli obiettivi, è stata distrutta la loro capacità di produrre armi chimiche. E da parte loro non c'è stata nessuna vittima” ha detto l'inquilino dell'Eliseo. “La decisione di intervenire è stata presa domenica scorsa – ha aggiunto Macron -, 48 ore dopo le prime identificazioni dell'uso di armi chimiche nella Ghouta orientale”. Nell'operazione, ha continuato, sono stati colpiti “tre siti di produzione e trattamento di armi chimiche, identificati da mesi, sono stati colpiti: un sito è stato colpito da noi con gli americani e i britannici, il secondo soltanto dagli americani, il terzo solo dai francesi. Siamo intervenuti in modo legittimo nel quadro multilaterale“.

L'impegno in Siria

Poi la frase incriminata. “Dieci giorni fa, il presidente Trump ha detto che gli Stati Uniti d'America hanno la vocazione di disimpegnarsi dalla Siria, l'abbiamo convinto, abbiamo convinto che fosse necessario rimanere lì, lo abbiamo convinto che è necessario rimanere a lungo termine“,

Replica

Poco dopo la portavoce della Casa Bianca ha precisato che “il presidente Trump è stato chiaro affermando che vuole un ritorno a casa delle forze americane in Siria”,  e si aspetta che i partner regionali e gli alleati degli Stati Uniti “si assumano una maggiore responsabilità sia militare che finanziaria, per mettere in sicurezza la regione”.