Orban: “Non saremo patria d'immigrazione”

Sono qui per difendere la mia patria”, ha detto Viktor Orban in Commissione plenaria a Strasburgo, dove è intervenuto per difendere la politica dell'Ungheria sull'immigrazione e replicare alla proposta di avviamento della procedura dell’articolo 7 del Trattato per violazione dei diritti fondamentali dell’Ue nei confronti del suo Paese. Una prospettiva alla quale il premier magiaro ha replicato duramente: “Voi vi siete già fatti un'idea su questa relazione, e il mio intervento non vi farà cambiare opinione ma sono venuto lo stesso. Non condannerete un governo, ma l'Ungheria che da mille anni è membro della famiglia europea”. Il portabandiera del contrasto all'immigrazione in Europa ha proseguito affermando che “l'Ungheria sarà condannata perché ha deciso che non sarà patria di immigrazione. Ma noi non accetteremo minacce e ricatti delle forze pro-immigrazione: difenderemo le nostre frontiere, fermeremo l'immigrazione clandestina anche contro di voi, se necessario”.

Cosa rischia l'Ungheria

Ma Orban affonda ancora più duramente alla Plenaria, spiegando che il suo Paese non accetterà “che le forze pro-migrazione ci ricattino, non cederemo al ricatto, difenderemo le frontiere e fermeremo la migrazione clandestina. Anche contro di voi se è necessario. Siamo noi a difendere le nostre frontiere e solo noi possiamo decidere. Vi dico che non accetto questa relazione e che le forze pro-immigrazione ci facciano dei ricatti sulla base di calunnie”. Parole decise che ribadiscono la posizione granitica dell'Ungheria sul tema migranti e che rendono particolamrente calda l'attesa per il voto della Commissione: dovessero infine prevalere i favorevoli, il Paese magiaro rischierebbe di perdere il diritto di voto nel Consiglio a fronte di tre diverse contestazioni, la maggiore delle quali riguarda il cosiddetto “stop Bruxelles” (il questionario a 8 milioni di ungheresi con cui si richiedevano misure anti immigrati e anti Ue).

Le posizioni italiane

La situazione ungherese divide anche la politica italiana, con il lato della maggioranza a guida pentastellata che ha già annunciato il parere favorevole alla proposta dell'Europarlamento in virtù di riscontrate gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ungheresi e non solo, ma anche nei confronti di minoranze come quella ebrea. Linea diversa per quanto riguarda il Centrodestra, con Forza Italia che ha annunciato il voto contrario in quanto “non sussitono presupposti” e con la Lega che, da tempo, ha fatto sapere che si opporrà all'applicazione dell'articolo 7 nei confronti dell'Ungheria.