May muove i sottomarini, i media: “Attacco imminente”

Sempre più vicina l'ipotesi di un'azione punitiva contro Damasco, dopo il presunto attacco chimico sulla Duma per il quale Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia accusano il regime di Bashar Al Assad

L'ordine

Theresa May ha ordinato il dispiegamento di sottomarini verso la Siria, nel raggio d'azione missilistico, in vista di un attacco che “potrebbe cominciare giovedì notte” riportano il Daily Telegraph e altri media britannici. La premier, spiegano, sarebbe pronta a un raid missilistico senza passare per il parlamento. E questo sarebbe confermato dalla riunione d'emergenza convocata da May per assicurarsi l'appoggio dell'esecutivo

Preoccupazione

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, del resto, fatica a trovare una soluzione condivisa sull'affaire siriano. Un'impasse che preoccupa il segretario generale Antonio Guterres. “Bisogna evitare che la situazione diventi una spirale fuori controllo”. Guterres ha espresso “rammarico” per il fatto che i cinque membri permanenti del Cds (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) non siano riusciti a trovare un'intesa. “Oggi ho convocato gli ambasciatori dei 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza per ribadire la mia profonda preoccupazione sui rischi dell'attuale impasse”, ha dichiarato il segretario dell'Onu. “Non dimentichiamo che l'impegno deve essere per la fine delle terribili sofferenze del popolo siriano”.

Cieli pericolosi

Intanto la Kuwait Airways (compagnia di bandiera dell'emirato) ha annunciato l'interruzione da oggi, fino a nuovo ordine, dei voli verso la capitale libanese Beirut dopo aver ricevuto degli “avvisi di sicurezza dalle autorità cipriote sul pericolo di sorvolo delle spazio aereo libanese”. La Duma di Mosca, da parte sua, ha invitato i cittadini russi “a evitare di recarsi in Medio Oriente“. Ieri invece sono stati annullati i voli tra Shanghai e Tel Aviv. Sempre ieri, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea aveva pubblicato un'allerta su possibili bombardamenti aerei in Siria “entro le prossime 72 ore” chiedendo alle compagnie aeree la “dovuta considerazione” nel pianificare voli nel settore del Mediterraneo Orientale