Marocco: vietata la vendita del velo integrale per ragioni di sicurezza

Il Marocco vieta, a sorpresa, la produzione e la vendita del velo integrale per le donne. L’ordine è partito dal ministero dell’Interno ed è arrivato sui banchi dei mercati rionali di tutte le città del Paese africano.

Un foglietto fatto compilare ai caid, la massima autorità di polizia, e consegnato dagli agenti di sicurezza ha raggiunto ambulanti e grossisti, sarti di quartiere e produttori industriali. “È fatto divieto di produrre e vendere burqa – si legge – Siete invitati a sbarazzarvi delle scorte nelle prossime 48 ore. Chi contravviene vedrà sequestrate le merci e chiuso il negozio”.

Il burqa marocchino non è l’abito lungo con la retina davanti agli occhi diffuso soprattutto in Afghanistan ma solo un copricapo. Un velo più ampio di un foulard con un’apertura per lasciare libero lo sguardo. Si tratta, in ogni caso, di un indumento che le donne sono costrette a indossare se vivono in un contesto integralista. E che costa tra i 50 e i 60 dirham, circa 5-6 euro.

Il ministero dell’Interno ha preferito non dare spiegazioni. La notizia ha fatto velocemente il giro della Rete, il sito di informazione on line “360.ma“, particolarmente vicino al palazzo reale, afferma di aver avuto conferma ufficiosa dell’ordine.

La disposizione ha comunque sorpreso i commercianti, che tentano di trovarne la ragione in motivi di sicurezza: troppo spesso i malviventi lo usano per nascondere il volto durante le azioni criminose. Il provvedimento colpisce solo i produttori e i rivenditori. Ma non c’è al momento un divieto di indossare il burqa.

Quel che è certo è che la misura si somma al controllo stringente delle attività dei religiose in tutte le moschee del Marocco; il contenuto di ogni sermone del venerdì viene monitorato da ispettori reali prima di essere autorizzato.

Nelle occasioni ufficiali, quali il discorso dell’anniversario del regno, il re Mohammed VI si è spinto a dire che non ci sarebbero vergini ad attendere i martiri in Paradiso: un colpo particolarmente duro se si considera che il sovrano del Marocco è guida dei credenti, ritenuto discendente diretto di Maometto.