MAROCCO SCOSSO DAL FENOMENO DELLE GANG GIOVANILI

Il Marocco è scosso dal fenomeno delle baby gang, giovani armati di coltello e machete che aggrediscono persone inermi, spesso per rapinarle ma anche solo per esercitare una violenza gratuita. Il problema è che, come ha accertato la polizia di Rabat, a formare queste bande non sono ragazzini di periferia ma studenti di istituti superiori, alcuni dei quali con ottimo rendimento scolastico. La autorità si stanno interrogando su questa situazione, chiedendosi quale tipo di disagio interiore spinga tanti giovani di buona famiglia a delinquere, laddove, spesso, sono spesso la fame e la povertà a spingere i teenager marocchini tra le braccia del crimine.

Ma, come sottolinea oggi il sito Yabiladi, queste improvvise e inspiegabili esplosioni di gratuita violenza non sembrano interessare troppo i media che si limiterebbero soltanto a riferire degli episodi di microcriminalità, senza spiegare o cercare di interpretarle o comunque mostrare particolari preoccupazioni. Probabilmente in questo molto deve essere attribuito all’impegno delle forze di sicurezza nazionali nella lotta quotidiana al terrorismo islamico, che, con centinaia di arresti, si cerca di disinnescare già al suo primo manifestarsi.

C’è poi da aggiungere che la cosa veramente difficile è prevenire questi episodi perché le azioni delle gang sono totalmente al di fuori di uno schema. Per cui, se l’altro giorno ad essere stati rapinati (e feriti hanno tentato di resistere) sono stati dei bagnanti, in altre circostanze il bersaglio sono stati i passeggeri di un autobus, spogliati di portafogli e telefoni cellulari.