GRECIA, “PIANO B” DI VAROUFAKIS: PER LUI TERZA CAUSA IN DUE GIORNI. L’EX MINISTRO: “TSAKALOS SAPEVA”

Non finiscono i guai per Yanis Varoufakis. Questa mattina il procuratore della Corte Suprema ellenica, Efterpi Koutzamani, ha inviato ufficialmente al Parlamento una nuova causa – la terza in due giorni – intentata nei confronti dell’ex ministro delle Finanze per il suo coinvolgimento con altre persone nel cosiddetto “piano B” per l’uscita della Grecia dall’Eurozona reso noto nei giorni scorsi. Nella citazione odierna arrivata al Parlamento, come riferisce Protothema online, si accusa Varoufakis di violazione dei dati personali dei cittadini, un reato che prevede una pena sino a 20 anni di reclusione. L’Assemblea dei deputati annuncerà ufficialmente domani le azioni legali intentate nei confronti dell’ex ministro. I legislatori saranno in seguito chiamati ad esaminare le accuse per quindi chiedere le raccomandazioni di una commissione esaminatrice o un’inchiesta sulle attività di Varoufakis per decidere se revocargli l’immunità e consentire così che sia sottoposto a processo.

E mentre su di lui continuano a piovere nuove cause e nuove accuse, tra cui quella di alto tradimento, Varoufakis ha rilasciato un’intervista al settimanale tedesco Stern dove dichiara che i negoziati tra la Grecia e l’Eurogruppo sono stati “una guerra finanziaria” vinta dai ministri dell’Eurozona non con i mezzi blindati ma con le banche. L’intervista sarà pubblicata domani, ma nella giornata di oggi ne sono stati pubblicati alcuni stralci.

“E’ stata una guerra finanziaria. Oggi non è necessario avere veicoli blindati per sconfiggere qualcuno. Hanno le loro banche”, ha dichiarato l’ex ministro. Secondo Varoufakis le condizioni a cui la Grecia deve sottostare per ricevere assistenza finanziarai sono l’attacco più grave alla democrazia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ad Atene, ha spiegato, “da gennaio c’era in piedi un gabinetto di guerra, cinque o sei persone che si occupavano di una possibile ‘Grexit’ e insieme consideravamo tutti i possibili scenari”. Varoufakis ha ribadito di aver considerato l’ipotesi di una valuta parallela per aumentare il potere negoziale del governo greco. “Questo è un problema a cui ho dedicato tutta la mia carriera accademica”, ha dichiarato Varoufakis.

Inoltre mentre la Corte Suprema sta valutando, dopo la denuncia di un sindaco di una piccola cittadina e di un avvocato, la possibilità di incriminare l’ex ministro delle finanze per alto tradimento, Varoufakis difende la validità del suo “Piano B”, semplicemente inteso ad affrontare il cronico problema della mancanza della liquidità greca. Un sistema di pagamento parallelo, il progetto a cui lavorava in segreto durante i mesi in cui è stato al governo, sarebbe dovuto entrare in funzione in caso del crollo del sistema bancario e di un’eventuale Grexit. In più, l’ex ministro difende la legalità e la legittimità del suo operato e sostiene di aver comunicato il suo progetto al suo successore.

“Quando ho trasferito la guida del ministero al mio amico Euclid Tsakalos, il 6 luglio, ho presentato un resoconto completo di progetto, priorità e risultati di cinque mesi al governo. – ha spiegato Varoufakis – E il nuovo sistema di pagamento ideato era parte della presentazione, ma allora nessuno della stampa notò nulla”.